Al termine della terza e ultima giornata di test in Bahrain si può decretare una Red Bull veloce contro una Ferrari positiva e con tante potenzialità ma meno pronta. È la stessa situazione osservata a inizio 2022 ma a ruoli invertiti?
Red Bull si è dimostrata la vettura più veloce dei test, con la Ferrari dietro seppur vicina. Tuttavia, ovviamente ciò non è indice che tali gerarchie siano destinate a rimanere invariate a lungo. Infatti la Rossa ha mostrato tanto un ottimo potenziale quando un assetto non ancora ottimale. Il team ha dedicato la prima giornata di test ad effettuare scan con setup volutamente estremi che hanno reso la vettura molto nervosa mentre, a partire dal Day 2 gli ingegneri del cavallino si sono concentrati nel trovare l’assetto ideale. In quella fase la SF23 ha prima mostrato un accentuato sovrasterzo che, in seguito a correzioni di setup, si è successivamente tramutato in sottosterzo.
Dunque, la velocità della Rossa, così come la flessibilità, ovvero la possibilità di effettuare regolazioni di assetto, non sembrano in dubbio. L’efficienza aerodinamica, punto debole della passata vettura, sembra essere stata trovata, il motore pare aver dato segnali incoraggianti sia in termini di potenza che di affidabilità, altro tallone d’Achille della F1-75, così come le nuove sospensioni, ben migliori rispetto alla monoposto precedente. Quindi i target principali dell’evoluzione della vettura 2021 avrebbero trovato realizzazione. Perciò alla Ferrari, attualmente, più che velocità sembra infatti mancare conoscenza della vettura, che andrà migliorando progressivamente con i dati raccolti sessione dopo sessione, ottimizzando così il pacchetto della vettura sprigionandone tutto il potenziale.
Da tale lavoro può beneficiare anche la gestione dei pneumatici, punto debole della SF23 nei confronti della RB19, la quale può mutare rapidamente in meglio in presenza di un setup che vada a perfezionare il bilanciamento.
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Un 2022 a ruoli invertiti?
La situazione dei test 2023 sembra essere l’opposto di quelli disputati un anno fa. Infatti all’ora la Red Bull veniva da una lotta serratissima per il mondiale protrattasi fino all’ultima gara. Per tale motivo non ha mai potuto abbandonare completamente la vettura 2021, sviluppandola fino alla parte finale della stagione nonchè effettuando un copioso lavoro sul setup, al fine di avere la vettura al massimo delle sue possibilità, fino ad Abu Dhabi. La Ferrari, al contrario, ha abbandonato la SF21 ben presto, virando gran parte delle ore al simulatore e in galleria del vento sulla monoposto 2022. Tale scelta non ha favorito esclusivamente la progettazione della vettura, ma anche la mole di dati raccolti.
Per tale motivo, la Ferrari si è presentata ai test 2022 e dunque nella prima parte della stagione decisamente più pronta rispetto alla Red Bull nonostante era proprio quest’ultima, come dimostrato dagli sviluppi nel corso della stagione, ad avere invece più potenziale e margine di miglioramento.
Perciò, seppur a inizio stagione con tutta probabilità sarà la vettura di Milton Keynes ad essere favorita, ai tifosi del Cavallino non resta la speranza che, in seguito ad una maggiore conoscenza della vettura e ad un buon programma di sviluppi, la SF23 possa arrivare a giocarsi il mondiale, come accaduto per la Red Bull nel 2022. Dunque, considerando un calendario di 23 gare, è ancora tutto da decidere, indipendentemente dai valori in pista che rivelerà il GP del Bahrain.