Track limits protagonisti, numerose penalità in Austria: numeri impressionanti, le reazioni dei piloti post-gara.
Venti penalità inflitte per track limits nell’arco della domenica del GP d’Austria. Classifiche rivoluzionate, dati impressionanti e reazioni a caldo dei piloti: a Spielberg è una giornata di ordinaria follia.
“Non aprite quella porta“: così doveva esserci scritto sulla porta della stanza dei commissari di gara, in Austria. La domenica di Spielberg si rivela caotica: la gara in sé è accesa, ma ad infuocarla ancor di più ci pensano le curve 9 e 10. La sottile riga bianca che separa il cordolo dall’asfalto nell’ultimo tratto di circuito animano non solo l’ora e mezza di corsa, ma anche – anzi, soprattutto – il post-gara.
Durante l’arco della gara d’Austria le penalità assegnate per track limits non sono poche: sono 8. Vittime dei commissari in questo frangente sono Tsunoda (doppia sanzione per lui), Gasly, Hamilton, Sainz, Magnussen, Sargeant e Albon.
Un “intenso” post-gara
Già alla bandiera a scacchi si parla di caos penalità, ma non è finita qui. Poco dopo la fine del GP arriva la protesta da parte di Aston Martin: “Alcuni piloti non hanno ricevuto penalità”, tuona il ricorso degli inglesi.
I commissari restano al lavoro, accolgono la protesta e si accingono ad esaminare le “ben oltre 1200 segnalazioni di possibili violazioni di track limits” giunte in direzione gara.
Il documento numero 74 della Federazione riporta le occasioni in cui i piloti “non hanno utilizzato il tracciato nei limiti in curva 9 e 10”: la nota ne conta 83. Osservando le tabelle della Federazioni, in diverse occasioni di violazione del track limit è stato cancellato anche il giro successivo, il conteggio delle tornate annullate si ferma a 129.
Capitolo penalità: come dicevamo, “solo” 8 sanzioni per track limits sono arrivate nel corso del gran premio. Al termine dell’intensa riunione post-gara, a queste penalità se ne sono aggiunte ben 12.
A trovarsi una zavorra a fine giornata sono, in ordine crescente di secondi sul groppone: Tsunoda (+5), Gasly, Hamilton, Sainz, Sargeant, Albon (+10), De Vries (+15) e Ocon (ben +30 dopo la gara).
Alla sera i piloti complessivamente penalizzati sono 9:
- Magnussen: +5s in gara.
- Gasly, Hamilton, Sainz, Albon, Sargeant: +5s in gara, +10s post-gara.
- De Vries: +15s post-gara (5+10).
- Tsunoda: +15s in gara (5+10), +5s post-gara.
- Ocon: +30s post-gara (5+10+5+10).
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I criteri delle penalità per track limits in Austria
Sono gli stessi commissari a spiegare il criterio utilizzato che, stando a quanto si apprende dai tweet di alcuni giornalisti, appare inedito.
“Le penalità sono state applicate come segue:
- Per quattro infrazioni, 5 secondi di penalità di tempo;
- per cinque infrazioni, 10 secondi di penalità di tempo.
secondi di penalità.
RESET
- In seguito è stato concesso un “reset” a causa dell’eccessivo
numero di infrazioni. Il conteggio delle infrazioni riprende. - Dopo altre quattro infrazioni, si applicherà una penalità di 5 secondi;
- dopo cinque, una penalità di 10 secondi.
Le reazioni dei piloti Ferrari
Carlos Sainz: “Quando 20 piloti di F1, che sono i migliori a fare questo, non sono capaci di seguire queste regole, è chiaro che sono troppo rigide. Comunque la FIA non ci facilita il lavoro.”
Charles Leclerc: “Onestamente non ho avut problemi, ma è difficile perché non si vede. La soluzione migliore credo sia [utilizzare come track limit] il cordolo rosso e bianco (al posto della linea bianca, ndr). Almeno il cordolo si può sentire, la linea bianca non si sente né si vede.”
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