La Ferrari ha terminato i test del Bahrain con una grande incognita sul degrado gomme. Frederic Vasseur non si espone troppo: “Abbiamo provato soluzioni differenti, alcune buone, altre no”.
All’indomani dei test del Bahrain, cominciano a delinearsi le forze in campo per il primo weekend di gara. La Red Bull è pronta a dettare il passo, dopo una sontuosa dimostrazione di affidabilità, bilanciamento ed efficienza. Secondo molti analisti, sarà il team di Milton Keynes la squadra da battere. La Ferrari, dal canto suo, non ha sfigurato: gran velocità sul dritto, ottimo tempo sul giro secco e buonissima affidabilità.
La Scuderia di Maranello ha certamente modificato la sua filosofia di progettazione: l’auto di quest’anno è più aerodinamicamente efficiente, ma tende a sacrificare la prestazione nelle curve veloci per avere una top speed più alta sul dritto. Lo stesso Charles Leclerc lo aveva confermato: “Penso che abbiamo una macchina con meno resistenza aerodinamica, dovrebbe andar meglio così. Questo, però, ha avuto effetto su altre caratteristiche“.
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Uno dei nei venuti alla luce sul tracciato di Sakhir, è la gestione gomme: la SF-23 divora le mescole morbide e le medie, mentre non ha troppi problemi con le dure. Se questo trend fosse confermato, potrebbero esserci guai seri per la Rossa.
Frederic Vasseur, Team Principal della Ferrari, è stato interrogato in merito da Roberto Chinchero di Motorsport. Il nuovo dirigente non si è esposto troppo sulla questione: “Abbiamo completato tante prove, provando cose differenti. Alcune hanno funzionato bene, altre meno. Abbiamo in programma degli sviluppi già per Jeddah o Melbourne, ma credo valga lo stesso per tutti“.
Per Vasseur, il punto cardine di questi test è l’essere riusciti a girare senza troppi problemi: “Sono abbastanza contento di ciò che abbiamo fatto in questi tre giorni, la cosa più importante nei test invernali è essere in grado di macinare chilometri, perché quando per qualche motivo non ci riesci è un disastro”.
In effetti, la Ferrari si è concentrata principalmente sui long run. Sia Leclerc che Sainz hanno svolto diverse simulazioni gara, con ogni tipo di mescola a disposizione, con particolare attenzione alle C3. Non si può dire che la Rossa abbia tentato esplicitamente il giro veloce: “Abbiamo portato avanti il nostro programma, sarebbe stato un errore cambiarlo perché in cima alla classifica dei tempi c’era la Red Bull”, ha spiegato Vasseur.
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