La FIA ha giustificato la strana decisione di mandare in pista la Safety Car nel gran premio di Jeddah, nonostante Stroll avesse parcheggiato la sua Aston Martin in un punto apparentemente poco pericoloso.
La diatriba tra Fernando Alonso e la federazione per la penalità di 10 secondi a fine gara (poi tolta) non è stata l’unica polemica nata in un GP dell’Arabia Saudita abbastanza piatto. Dopo il ritiro di Lance Stroll, infatti, arrivato al 18esimo giro del GP di Jeddah, la FIA ha deciso a sorpresa di mandare in pista la Safety Car, nonostante il canadese avesse parcheggiato la propria vettura in un punto abbastanza sicuro. La mossa presa dalla FIA ha lasciato perplessi in molti, la quale ha affermato che la posizione del canadese al momento del ritiro non fosse chiara. Per tale motivo, schierare la Safety ha rappresentato l’opzione più conservativa.
La FIA spiega l’entrata in pista della Safety Car nel GP di Jeddah
Come riporta Autosport: “Dalle angolazioni iniziali delle telecamere disponibili, l’esatta posizione della vettura ferma (Stroll) non era chiara. Quindi la safety car è stata schierata come opzione più sicura”. Il motivo dell’entrata in scena della Safety car sarebbe dunque da attribuire all’impossibilità di determinare esattamente la posizione di Stroll al momento del ritiro.
Secondo la federazione, le angolazioni delle telecamere disponibili nel momento in cui il canadese ha parcheggiato la propria Aston Martin non erano adatte a stabilire in quale punto del tracciato il pilota fosse. Ciò ha scatenato l’ira di molti, che non hanno visto di buon occhio tale decisione. Solitamente, infatti, l’opzione Virtual Safety Car per casi come questi è quella che viene sfruttata maggiormente. Così però non è stato a Jeddah, con la FIA che ha preferito andare sul sicuro.
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L’uscita della safety ha determinato di fatto la resa dei conti per quanto riguarda lo spettacolo in pista. Le due rosse sono infatti uscite dietro a Max Verstappen nel momento del pitstop, con Leclerc addirittura dietro Hamilton. Da lì in poi, lo spettacolo è stato fornito principalmente dalla lotta al giro veloce tra le due Red Bull, con Verstappen che è riuscito a far segnato il miglior tempo all’ultimo giro della gara. Tuttavia, i dubbi su una direzione gara sempre più discutibile da parte della federazione restano.
Discutibile è anche la gestione del caso Alonso a fine gara. Lo spagnolo ha ricevuto 10 secondi di penalità dopo la cerimonia del podio per non aver scontato i 5 secondi ai box correttamente. La federazione, però, non ha mai avvisato lo spagnolo nei 31 giri successivi. Ciò ha mandato Alonso su tutte le furie, scagliandosi pesantemente contro la FIA. Incomprensibile anche come mai molte penalità vengano date senza valutare i casi attentamente, finendo spesso per fare brutte figure come ieri.
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