Nonostante il terzo posto conquistato in pista, Fernando Alonso ha dovuto cedere il podio a George Russell per un’ulteriore penalità ricevuta a fine gara per non aver scontato correttamente i 5 secondi ai box.
Nonostante il terzo posto conquistato in pista, Fernando Alonso ha dovuto cedere il podio a George Russell a Jeddah per un’ulteriore penalità ricevuta a fine gara per non aver scontato correttamente i 5 secondi ai box. Alonso aveva infatti ricevuto una prima penalità nelle fasi iniziali della corsa, a causa di un posizionamento errato in griglia di partenza. Tuttavia, i meccanici hanno toccato la monoposto prima che scadesse il tempo minimo da rispettare, portando alla seconda penalità al termine della gara.
Alonso riceve un’ulteriore penalità al termine del GP di Jeddah: qual è il motivo?
Come appena accennato, i meccanici non hanno rispettato i 5 secondi imposti dalla penalità inflitta allo spagnolo ad inizio gara. Come da regolamento, nessuna parte della vettura può essere toccata prima dello scadere del tempo prestabilito. Nello specifico, si può notare come uno dei meccanici sollevi il posteriore AMR23 con il cavalletto. Mossa che ovviamente ha fatto automaticamente scattare la seconda penalità.
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Un’ingenuità pesante da parte del team inglese, che ha di fatto gettato al vento il secondo podio consecutivo. Alonso è stato infatti autore di una gara sontuosa, il quale era riuscito ad ottenere il gradino più basso del podio, chiudendo davanti alle due Mercedes. L’asturiano si è ritrovato anche in testa nelle fasi iniziali di gara, dopo aver bruciato Perez in partenza.
Tuttavia, il due volte campione del mondo può sorridere, vedendo le prestazione della propria vettura. La AMR23 ha dimostrato di essere al momento la seconda forza del mondiale, davanti a Mercedes e Ferrari. Uno scenario impensabile a fine 2022, considerando il settimo posto ottenuto nei costruttori l’anno scorso. Alonso ha anche criticato la decisione dei commissari, affermando che la FIA ha fatto una brutta figura assegnandogli tale penalità.
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