Gli ultimi dati mostrano una perdita di interesse nella Formula 1, vista la stagione ritenuta noiosa. Ma il vero problema, forse, deriva dalla Formula 1 stessa.
Non è un segreto che Max Verstappen e la Red Bull abbiano “ammazzato” il campionato, sportivamente parlando. La RB19 ha vinto tutte le gare in questo 2023 ed eccezione di Singapore dove stranamente ha mostrato una performance non all’altezza. Questi risultati “scontati” hanno avuto un grosso impatto sugli ascolti e sulle interazioni social della Formula 1 che in più occasioni è stata etichettata come “noiosa”. La colpa però non può essere attribuita solo allo strapotere Red Bull. Forse va ricercata più in un sistema di regole infinte e limitazioni imposte proprio dalla Formula 1 e che ora potrebbe presentare il conto.
I domini in Formula 1 ci sono sempre stati, non è quello il problema. Nel 1988, ad esempio, McLaren ha avuto una stagione come quella attuale della Red Bull. Senna e Prost hanno vinto tutte le gare ad eccezione di Monza. Poi è arrivato il periodo in cui a vincere era la Williams, poi la Ferrari, poi la Red Bull e la Mercedes. La storia mostra come sia normale avere dei cicli di monoposto che si alternano al comando. Quello che manca oggi è la possibilità di recuperare. Troppe regole, troppe limitazioni, troppa complessità.
Regolamenti troppo limitanti
Le regole, così come sono scritte oggi, sono davvero troppo stringenti praticamente ed annullano ogni possibilità di colmare dei gap tecnici. L’obiettivo non dovrebbe essere quello di rallentare chi è in testa perché chi ha lavorato meglio è giusto che vinca. Le squadre dovrebbero però essere più libere di intervenire sulla macchina e anche rivoluzionarla se lo ritenessero necessario. Invece ci troviamo motori “congelati”, il sistema dei “gettoni” per lo sviluppo delle parti e zero possibilità di fare dei test. Ormai chi sbaglia un progetto non ha più possibilità di recuperare nell’immediato e magari devono passare stagioni prima che riesca ad avvicinarsi di nuovo alla vetta.
Un esempio recente è il dominio Mercedes dal 2014 al 2020: ci sono volute 7 stagioni, ed un aiutino dai regolamenti, perchè un team riuscisse a strappargli il titolo piloti. Il team tedesco con l’introduzione delle power unit ha avuto un vantaggio di motore importante che i rivali non hanno potuto colmare nell’immediato a causa delle normative troppo stringenti che limitavano le possibilità di sviluppo.
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La Formula 1 è sempre stata il pinnacolo del motorsport per sviluppo ed innovazione. Perché frenare questa caratteristica? Sicuramente delle limitazioni ci vogliono ma andrebbero allentate un po’ le maglie per cercare di ridare competizione a questo sport. Altrimenti si rischia di vivere sempre stagioni in cui se un team si presenta con un enorme vantaggio, come Red Bull, diventa impossibile recuperare e si ha un esisto scontato in tutte le gare. Purtroppo questa è la F1 che hanno voluto introducendo il budget cap e vietando i test. Inoltre il numero elevato di gare non fa altro che rendere meno attraente la stagione in corso visto che il mondiale vede fin da subito il chiaro vincitore.
La mancanza dell’imprevisto
“La macchina da corsa perfetta è quella che si rompe un attimo dopo il traguardo” diceva Enzo Ferrari. Se una volta la possibilità di vedere guasti meccanici sulle macchine era più elevata, oggi sembra mancare anche questa. Il grafico qui sotto mostra chiaramente come il numero di ritiri sia diminuito notevolmente negli ultimi anni. Questo perchè ora i motori e le varie componenti meccaniche devono durare molte più gare e dunque non sono spinti al limite. L’obiettivo della riduzione dei costi è assolutamente corretto ma così probabilmente si va a togliere un’altra variabile che renderebbe le gare più incerte. La Formula 1 dovrebbe essere uno sport in cui tutta la macchina è al limite. Naturalmente non è bello vedere piloti ritirarsi ma, in periodi di dominio assoluto di un team, sapere che una vettura è al limite e potrebbe rompersi sarebbe un qualcosa in grado di mantenere vivo l’interesse.
Non si sta dicendo di tornare a quando si cambiava un motore a sessione, sarebbe utopistico, ma quantomeno aumentare il numero di unità a disposizione dei team in modo che si possa osare di più. Vedere Leclerc che va in penalità alla seconda gara di un campionato di F1 perchè ha già finito le componenti a disposizione è qualcosa di assurdo.
Fare un passo indietro per andare avanti?
Liberty Media ha fatto un ottimo lavoro lato visual e social per portare la F1 di nuovo in alto, questo è innegabile. I numeri fino al 2021, con l’epica battaglia tra Hamilton e Verstappen, lo dimostrano. Ma forse ora questo non basta più. Il cambio di regolamenti del 2022 ha catturato ancora l’interesse dei fan ma non ha avuto l’effetto sperato. Ora come ora è molto difficile pensare che la prossima stagione Red Bull possa perdere tutto il vantaggio che ha. Se il copione di questa stagione si protrarrà fino al 2026, quando avverrà il nuovo cambio di regolamenti, allora rischia di esserci un grosso problema per la F1. Ormai si sta andando in una direzione in cui si aspetta solo un cambio regole, o una nuova direttiva tecnica, per vedere i valori in campo cambiare e questo fa male agli ascolti.
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Forse Formula 1 per riuscire ad eliminare la nomea di “noiosa” dovrebbe avere una parola in mente: semplificare. Semplificare le macchine rendendole più piccole, leggere e maneggevoli, limitando l’aerodinamica in modo da allungare le frenate e permettere ai piloti di battagliare in staccata. Semplificare i regolamenti, togliendo molte delle attuali limitazioni e magari anche la regola del parco chiuso. Si potrebbero infatti vedere assetti completamente diversi tra qualifica e gara e magari qualche variabile in più. Semplificare, o alleggerire, il regolamento finanziario che ora come ora limita l’innovazione. Infine semplificare, forse, anche il calendario e sopratutto aggiungere giornate di test per i team. Le simulazioni, per quanto precise ed evolute possano essere oggi, non possono sostituire completamente la pista. Gli ingegneri hanno bisogno di raccogliere dati e testare le più svariate soluzioni per cercare di migliorare la macchina e guadagnare performance.
Sicuramente ci sono persone ultra preparate che stanno già riflettendo su queste cose. Formula 1 deve tornare a dare agli inseguitori la possibilità di provare a colmare il distacco da chi comanda in quel momento. Probabilmente serve un cambio di mentalità e meno dogmatismo altrimenti, con le sue regole troppo stringenti, la F1 rischia davvero di perdere appeal e farsi del male da sola.
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