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F1 | Renault saluta la Formula 1, ma non è la prima volta: tutti gli addii e i ritorni del marchio francese

Renault non fornirà più le proprie Power Unit ad Alpine a partire dal 2026, ma non è la prima volta che il marchio francese dice addio alla Formula 1.


Renault e la Formula 1, un rapporto d’odio e amore

La notizia era già nell’aria ma adesso è ufficiale: Alpine non sarà più motorizzata Renault a partire dal 2026, anno in cui entreranno in vigore i nuovi regolamenti tecnici in Formula 1, e che metteranno al centro proprio le nuove Power Unit, che a loro volta vedranno un aumento della potenza elettrica del 300% rispetto agli attuali propulsori.

Alpine Renault Formula 1
Renault abbandona la Formula 1: Alpine passerà a Mercedes dal 2026 © Le Parisien

A nulla son serviti infatti gli scioperi e le proteste della divisione francese di Viry-Chatilon, storica sede francese dedita alla produzione dei motori Renault in Formula 1, con il brand francese che dovrebbe ufficializzare la nuova partnership con Mercedes nelle prossime settimane.

Il circus, nonostante l’ingresso di Audi, perderà così un motorista importante nel 2026 nonché un vero e proprio pezzo di storia della classe regina. Tuttavia, non è la prima volta che il marchio francese dice addio alla Formula 1 nei suoi oltre quarant’anni di storia.

Entrata per la prima volta come costruttore nel 1977, Renault è stata la prima azienda a introdurre un motore turbo nella competizione, un V6 turbo da 1.5 litri e ben 500 CV nella sua versione iniziale, la cui potenza aumentò nelle configurazioni successive.

Il primo addio

Sebbene non sia mai arrivato il titolo tra il 1977 e il 1985, anno del primo addio ufficiale alla classe regina dovuto principalmente a difficoltà finanziarie, la prima parentesi è scandita da ben 15 vittorie, con il brand transalpino che ha permesso a piloti del calibro di Alain Prost e Renè Arnoux di affermarsi come due dei migliori piloti dell’epoca.

Renault ha continuato a fornire motori ad altre scuderie come Lotus, Tyrrell e Ligier fino al 1986, prima di uscire totalmente di scena per tre anni.

La partnership vincente con Williams e Benetton

Nel 1989 Renault rientra in Formula 1 nuovamente come motorista, affidando i propri motori a Williams prima e Benetton poi, con la doppia partnership capace di fruttare ben sei titoli costruttori tra il 1992 al 1997. 

Alla fine del 1997, Renault decise di abdicare una seconda volta seppur non del tutto, in quanto i propulsori francesi continuarono a essere utilizzati sotto altri marchi (Mecachrome e Supertec) fino al 2000.

L’era d’oro con Alonso e Briatore

Il primo ritorno come team ufficiale avviene invece nel 2002, quando Renault acquisisce le quote di Benetton, e sotto la guida di Flavio Briatore e con il giovane Fernando Alonso alla guida, inizia quella che può essere definita la golden era della squadra francese.

L’asturiano, dopo due stagioni condite da sei vittorie, tra cui la prima in F1 nel 2003 a Budapest, riesce a porre fine al dominio del binomio Schumacher-Ferrari nel 2005, bissando il successo del primo titolo nella stagione seguente.

Dopo l’addio dello spagnolo e conseguente crisi di risultati dal 2006 al 2010, Renault decide nuovamente di uscire di scena pur restando in attività come motorista, con il team che prese nuovamente la dicitura Lotus.

Il dominio Red Bull-Renault

Ma il vero grande successo arriva quasi a sorpresa con Red Bull. Tra il 2010 e il 2013, infatti, la scuderia di Milton Keynes riesce ad instaurare quello che ancora oggi viene considerato come uno dei domini più devastanti nella storia della Formula 1.

Sebastian Vettel riuscì infatti a imporsi per ben quattro volte consecutivamente dal 2010 al 2013, mentre il binomio Red Bull-Renault si laureò campione nei costruttori altrettante volte.

Nel 2014, però, le cose cambiano. Renault soffre il passaggio alle Power Unit ibride con il nuovo cambio regolamentare, e sia Red Bull che Toro Rosso e Lotus iniziano pesantemente a risentirne, mentre Mercedes ne approfitta per instaurare un nuovo ciclo di dominio assoluto.

Il ritorno nel 2016

Mentre le due scuderie abbandonano la casa francese nel 2018 per passare a Honda, Renault rientra dalla porta principale come team ufficiale due anni prima al posto di Lotus, seppur i risultati non siano eccelsi.

Dal 2016 al 2020, infatti, sono solamente tre i podi ad arrivare, spartiti tra Nico Hulkenberg e Daniel Ricciardo, e zero vittorie all’attivo.

Renault diventa Alpine

Seppur non possa essere annoverato a tutti gli effetti come un addio, il re-branding voluto fortemente dal presidente del gruppo Renault Luca De Meo rappresenta l’ultima grande pietra miliare della storia del brand francese in F1, con Alpine che si presenta ai nastri di partenza nel 2021 con grandi ambizioni.

I risultati, come dimostra la storia recente, sono però deludenti e peggiorano di anno in anno.

La Power Unit Renault E-Tech E-23 e soprattutto E-24 non si dimostra all’altezza e pagano un deficit di potenza troppo elevato rispetto alla concorrenza.

I pessimi risultati spingono così i vertici, come abbiamo avuto modo di osservare nelle ultime ore, a prendere la drastica decisione di tagliare i ponti con la divisione di Viry-Chatillon, con Alpine pronta a diventare team cliente dal 2026 e assumere la motorizzazione Mercedes.

Chissà se ci sarà un quinto capitolo nei prossimi anni, con Renault ormai abituata a entrare e uscire dalla Formula 1, ma soprattutto ci sarà da capire quali saranno le sorti dei dipendenti francesi, che per mesi hanno chiesto a gran voce di non portare a compimento il progetto con la scuderia di Brackley.

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