Stagione europea della F1 che è iniziata a Barcellona, una pista molto indicativa sui futuri valori che si vedranno nel campionato. Regola che vale solitamente, ma con i pneumatici portati da Pirelli probabilmente i valori mostrati sul campo non sono del tutto veritieri. Pagelle F1 GP Spagna
Resta comunque una grande prestazione di Hamilton e della Mercedes in generale, che ha portato anche diversi aggiornamenti in Spagna, e si è dimostrata ancora una volta una squadra più matura sotto l’aspetto delle decisioni strategiche in gara a differenza della Ferrari che compie ancora una volta decisioni discutibili in tal senso.
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Andiamo ora ad analizzare la gara dei venti piloti che hanno preso parte a questo gran premio:
Lewis Hamilton voto 9,5: praticamente impeccabile il britannico in questo week-end. Già dal venerdì dimostra subito di trovarsi a suo agio sulla macchina, che si dimostra essere molto competitiva su questo tracciato. Torna in pole al sabato, seppur precedendo di pochi millesimi Bottas, dando un importante segnale di risveglio. In gara deve semplicemente gestire la pole position e lo fa in modo praticamente perfetto, facendo susseguire giri veloci uno dopo l’altro e tenendo un ritmo costante e veloce per l’intera gara. Non è assolutamente infastidito da Vettel nella prima parte di gara, che lo segue a debita distanza. Anche in fase di ripartenza dopo la safety car, gestisce la situazione senza alcun problema.
Perde la leadership della gara solo per alcuni giri, complice la sosta ritardata di Verstappen. Dopo il pit stop di quest’ultimo, si avvia indisturbato al traguardo con Bottas a proteggere le spalle, ma con un distacco pesante, ristabilendo così anche le gerarchie in casa Mercedes dopo le ultime gare in cui sembrava essere Lewis lo scudiero all’interno del team. Allunga così in vetta al mondiale con una vittoria mai fuori discussione, e da un chiaro segno di avvertimento ai suoi avversari. Hammer Time
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Valtteri Bottas voto 8,5: torna sul podio il finlandese dopo lo sfortunato epilogo in quel di Baku. Sui livelli del compagno di squadra fino al sabato, dove perde la pole position per pochi millesimi. In partenza però non è perfetto e si fa sfilare da Vettel, che passa così in seconda posizione. Non si da però per vinto, e riesce a seguire il tedesco della Ferrari, senza farsi staccare. Durante la tornata dei pit stop, quasi riesce a riprendersi la seconda posizione ai danni di Vettel, ma complice un pit stop con qualche problema, ciò non avviene. Rimane così di nuovo alle spalle di Vettel, fino al secondo pit stop del ferrarista consentendo così all’alfiere Mercedes di recuperare la seconda posizione tanto inseguita nell’arco della gara.
Conquistato l’agognato piazzamento, si avvia al traguardo anche lui indisturbato, andando a completare la prima doppietta stagionale Mercedes. Un po’ meno brillante rispetto alle gare precedenti, con Hamilton che in gara ha ristabilito le gerarchie, ma comunque sempre costante e preciso, qualità che gli permettono di compiere sempre ottime gare e chissà se prima o poi la fortuna giri anche per lui, consentendo di cogliere un successo che per il rendimento mostrato finora, meriterebbe assolutamente. Chi l’ha dura la vince
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Max Verstappen voto 8: finalmente un week-end in cui Verstappen non finisce in situazione scomode. Nel venerdì la Red Bull sembra ancora una volta competitiva, una costante ormai di questo campionato, salvo poi finire in terza fila al sabato. Lui però si dimostra molto più incisivo rispetto a Ricciardo, con una quinta posizione conquistata per due millesimi in qualifica. In gara questa volta non compie manovre azzardate in partenza e gestisce la quinta posizione davanti a Ricciardo nelle prime fasi di gara. Segue Raikkonen a poca distanza, mettendo pressione al finlandese, mostrando quindi una buona velocità da parte della sua Red Bull. Tuttavia, non compie un vero e proprio attacco nei confronti del finlandese, forse ricordando gli ultimi tentativi finiti in disastro e finalmente sembra usare la testa. Guadagna la posizione nei confronti del ferrarista in occasione del ritiro di quest’ultimo, e sopravanza anche Vettel in occasione del secondo pit stop del tedesco.
Rischia di rovinare tutto, tamponando Sirotkin in occasione della ripartenza della gara dopo il regime di virtual safety car, ma i danni riportati sulla sua ala anteriore non sono influenti e gestisce la terza posizione, con un Vettel che non si rivela essere assolutamente un problema per l’olandese. Un piazzamento importante, per ripartire dopo le aspre critiche (meritate) ricevute per l’inizio di stagione disastroso. Nulla di trascendentale certo, ma comunque un punto di partenza per cercare di costruire qualcosa in questa stagione e mostrare solo ed esclusivamente la sua parte migliore. Nuovo avvio?
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Sebastian Vettel voto 7,5: non sembra partire male il suo fine settimana in Spagna, con la giornata del venerdì che si dimostra essere produttiva con i diversi aggiornamenti portati dalla Ferrari, approvati in toto da Vettel. Ancora una volta la Ferrari dimostra essere ancora una volta competitiva, ma poi in qualifica per lo strano comportamento degli pneumatici Pirelli, non consente a Vettel di conquistare una pole position che probabilmente sarebbe stata alla sua portata, considerando che arriva terzo a poco più di un decimo da Hamilton, ma con gomme Soft decisamente più dure rispetto alle super soft utilizzate dal pilota Mercedes. In partenza compie il suo, riuscendo a infilarsi tra le due Mercedes, sopravanzando Bottas mettendosi così all’inseguimento di Hamilton. Non riesce però a tenere il ritmo dell’inglese e deve anzi guardarsi le spalle dal ritorno di Bottas che lo segue a poco più di un secondo.
Per evitare l’undercut da parte del finlandese in Ferrari anticipano la sosta, facendolo però tornare alle spalle di Kevin Magnussen, vanificando così la sosta anticipata. Riesce a tenere la posizione sul pilota Mercedes, grazie ad un sorpasso in extremis sul pilota Haas e ad una sosta lunga da parte di Bottas. Sembra poi riuscire a gestire la seconda posizione, ma con un secondo pit stop effettuato sotto virtual safety car perde due posizioni, trovandosi così alle spalle persino di Verstappen. Non riesce assolutamente ad impensierire l’olandese, concludendo così la gara ancora una volta fuori dal podio, con la leadership del mondiale che si allontana. Questa volta non compie errori, ma comunque una gara senza molti acuti ad eccezione del sorpasso ai danni di Bottas in partenza. Sgommato
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Daniel Ricciardo voto 7: anche per lui il week-end non sembra partire male. Una Red Bull che sembra competitiva al venerdì, con la speranza di potersi riscattare dopo il disastro di Baku. In qualifica finisce per appena due millesimi dietro a Verstappen e praticamente vi resta per tutto il prosieguo del week-end. In partenza resta ancorato alla sua sesta posizione e segue inizialmente Verstappen, salvo poi perderlo nella seconda parte di gara. Compie una gara nella terra di nessuno, con il suo compagno di squadra ormai andato in fuga e con Kevin Magnussen alle sue spalle staccato di svariati secondi. Guadagna poi una posizione grazie al ritiro di Raikkonen, posizione che probabilmente non avrebbe mai conquistato in gara. Conclude così quinto una gara tutto sommato anonima, ma comunque con un piazzamento a punti che serve alla classifica dopo lo zero ottenuto in Azerbaijan. Piccolo break.
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Kevin Magnussen voto 8: altro piazzamento a punti per il danese della Haas. Il team americano torna ad essere nuovamente competitivo, mostrando nuovamente quanto di buono fatto vedere prima della parentesi Baku. Magnussen che già in qualifica compie un ottimo lavoro, giungendo in Q3 insieme al suo compagno di squadra, portando la sua Haas appena alle spalle dei tre top team. In partenza gestisce la sua ottima posizione e cerca di infastidire le Red Bull nelle primissime fasi di gara. Cosa che non gli riesce, si mette così in gestione gara correndo praticamente da solo, portando ancora una volta punti pesantissimi per il team Haas, rilanciando così gli americani nel campionato costruttori.
Ancora una volta è lui che “porta a casa la pagnotta”, mettendo in mostra una competitività e una costanza che non si era mai vista nell’arco della sua ancor giovane carriera. Comunque alternate ad episodi immancabili e sempre controversi, come quello accaduto nelle prove libere con Charles Leclerc. Primo degli altri
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Carlos Sainz voto 7,5: gara di casa per lo spagnolo che prosegue sulla positiva strada intrapresa a Baku. La Renault sembra un po’ sotto tono rispetto alle gare precedenti, ma Sainz complice forse anche l’aria di casa riesce ad ottenere un altro importante piazzamento a punti. Qualifiche nella norma, con una Q3 raggiunta e una nona posizione in partenza, ovvero il risultato minimo. In gara poi è sempre stabilmente in zona punti, davanti al suo connazionale Alonso. Deve vedersela duramente con Ericsson dopo il pit stop, con lo svedese che si difende in modo molto duro e rende difficile la gara a Sainz.
Una volta liberatosi del pilota Sauber, torna nelle posizioni che stava occupando precedentemente e sembra poter gestire la gara fino al traguardo. Tuttavia ha dei problemi sulla power unit nel finale di gara, che sembrano poter mettere a rischio il piazzamento finale, ma riesce a gestire la situazione e ad arrivare settimo al traguardo. Pressione finale
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Fernando Alonso voto 7,5: anche per lui gara di casa, con una Mclaren che mostra lievissimi segni di miglioramento. Riesce per la prima volta in stagiona ad arrivare in Q3, qualificandosi ottavo alle spalle della Haas di Kevin Magnussen. Nella prima parte di gara perde qualche posizione, che riesce a recuperare mostrando come al solito le sue qualità migliori, non mollando mai e ingaggiando alcune battaglie interessanti, le uniche di questo gran premio. Bellissimo il sorpasso ai danni di Ocon all’esterno di curva 3, che ricorda quanto fatto nel 2013, evidentemente ormai marchio di fabbrica qui a Barcellona. Giunge quindi ancora una volta a punti, continuando la serie positiva di piazzamenti che ormai va avanti dalla prima gara, con la speranza magari di togliersi qualche soddisfazione aggiuntiva nel prosieguo dell’anno. Lottatore
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Sergio Perez voto 6,5: dopo il clamoroso podio di Baku, una gara tutto sommato positiva per il messicano. Deludente in qualifica, così come nuovamente lo è la Force India, con una quindicesima posizione in griglia che è comunque inaccettabile. In gara poi riesce a metterci una pezza, con una buona rimonta che lo porta in zona punti, con un finale di gara che lo vede prevalere su Charles Leclerc che gli era stato davanti per tutta la gara, portando così nuovamente punti al team indiano, assolutamente fondamentali in questo momento. Presente
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Charles Leclerc voto 7,5: Ancora una volta ottimo in qualifica, riuscendo a centrare nuovamente la Q2, piazzandosi davanti anche a Perez con la Force India. In gara si ritrova in zona punti approfittando anche del caos scaturito da Grosjean, e resta all’interno di essa per tutta la gara, non mettendo mai in discussione un suo piazzamento a punti. Si difende in modo egregio nella battaglia con il molto più esperto Alonso, soccombendo però alla fine complice anche la differenza tra i due mezzi. Nel finale di gara perde alcune posizioni, rimanendo proprio in decima posizione, ultima posizione che porta punti, andando ad incrementare il già ottimo bottino ottenuto a Baku. Sembra aver imboccato la giusta strada dopo le iniziali gare di apprendistato. Talento
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Lance Stroll voto 5: deludente dopo la buona prova di Baku. Inizia subito male il suo fine settimana, con un errore nelle prove libere che gli fa saltare buona parte della prima sessione, frenando così il lavoro da compiere. A ciò si aggiunge un’ottima prestazione di Robert Kubica impegnato nelle libere, che lo mette in una posizione imbarazzante. La Williams è in crisi tecnica e sportiva, ma lui è sempre molto impreciso ed è autore di un altro incidente nel corso delle FP3, che vanno ad influire negativamente anche le successive qualifiche. Qualifiche dove occupa l’ultima posizione, finendo alle spalle anche di Sirotkin. In gara tutto sommato poi si difende, arrivando a ridosso della zona punti, ma più per molti ritiri che per veri meriti suoi. Comunque troppo poco, specie dopo il disastro degli altri due giorni. Impreciso
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Brendon Hartley voto 5: l’immagine del suo week-end è tutta nell’incidente avvenuto nelle FP3. Un errore veniale che però gli costa caro,;con una macchina letteralmente spezzata in due che non gli consente poi neanche di prendere parte alle qualifiche. Gara quindi già compromessa in partenza,;a cui lui comunque non sembra porvi poi rimedio, navigando sempre costantemente nella parte bassa della classifica,;senza mai avvicinarsi alla zona punti che probabilmente era alla portata per la Toro Rosso. Ennesima prestazione deludente, con alcune voci di una sua possibile sostituzione che iniziano ad aggirarsi nel paddock. Scomparso
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Marcus Ericsson voto 5,5: deludente in qualifica, eliminato subito Q1. In gara poi nella prima parte di gara si trova ad inseguire, salvo poi trovarsi in zona punti per una sosta ritardata. Qui da il meglio di se, vendendo cara la pelle nel duello con Sainz, con lo spagnolo in difficoltà nei suoi confronti. Dopo questo momento di gloria però sparisce e torna nella zona bassa della classifica dove conclude la gara. Nel frattempo il suo compagno di squadra porta ancora una volta punti. Non una prova negativa del tutto, ma comunque ben lontana da altre prestazioni offerte (vedasi Bahrain). Tosto
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Sergej Sirotkin voto 4,5: ennesima prestazione deludente. In realtà in qualifica riesca a stare davanti a;Stroll, con una partenza poi accorta che gli consente di schivare i tre piloti fuori dalla gara ad inizio gran premio,;fermandosi quasi letteralmente per non correre pericoli. Resta fanalino di coda per praticamente tutta la gara,;ed abbiamo sue notizie quando viene centrato da Verstappen in fase di ripartenza dopo la virtual;safety;car, e in un successivo testacoda mostrando comunque buone doti di controllo. Ma per il resto prestazione deludente, che non è imputabile esclusivamente alla scarsa competitività della Williams. Annebbiato
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Stoffel Vandoorne voto 5: primo problema tecnico della stagione per la McLaren, con sfortunato protagonista il belga. Al netto del problema tecnico occorso, ancora una volta però non riesce a distinguersi e a tirare fuori il meglio. Battuto per l’ennesima volta da Alonso in qualifica, non riuscendo ad arrivare in Q3 così come invece fa lo spagnolo. In gara naviga a ridosso della zona punti, senza però entrarvi fino al ritiro che pone così fine alla sua gara. Deludente
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Esteban Ocon voto 6: un altro zero per il francese, questa volta incappato in problema tecnico. In qualifica va più forte di Perez, facendo presagire ad un piazzamento a punti poi in gara. Lotta in effetti con piloti che poi sono arrivati nella top;10, in particolare con Alonso con cui è protagonista del più bel duello della gara. Nella parte finale della corsa è costretto al ritiro per un problema tecnico alla sua power unit. La classifica non è certo bella, con un solo punto raccolto finora, ma va detto che è stato anche spesso sfortunato finora,;non potendo così mettere in mostra le sue qualità ammirate lo scorso anno. Appiedato
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Kimi Raikkonen voto 7: parte subito male il fine settimana spagnolo per Iceman, con un problema alla sua power unit già dal venerdì, nella seconda sessione. Problema che rallenta il lavoro per la gara, facendolo partire così da una posizione svantaggiata. In qualifica poi arriva quarto alle spalle di Vettel, prendendo questa volta tre decimi dal suo compagno di squadra. In gara poi è accorto in partenza, mantenendo la sua quarta posizione. Deve guardarsi dalle due Red Bull, in particolare su Verstappen che lo segue da vicino. Riesce a gestirlo, fin quando non è costretto al ritiro nuovamente per un problema di potenza sulla sua power;unit, raccogliendo così il suo secondo zero dell’anno, dopo il Bahrain. In fumo
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Romain;Grosjean voto 3: ormai garanzia di spettacolo il pilota della Haas, capace di ravvivare ogni gran premio, anche questo in Spagna che non si è rivelato essere particolarmente entusiasmante. Da subito spettacolo in avvio di gara esibendosi in un testacoda;e successivo tentativo di recupero della vettura, fatto in piena accelerazione non curandosi minimamente della vicinanza degli altri piloti,;considerando che appunto la gara era appena partita e quindi i distacchi erano minimi. Nella sua follia coinvolge gli incolpevoli Gasly e Hulkenberg, terminando anticipatamente la sua gara e quella dei suoi due colleghi. La classifica recita ancora zero,;con il potenziale della vettura che invece gli avrebbe consentito di raggiungere risultati senza alcun dubbio interessanti, visto e considerato cosa sta facendo Magnussen. Sta diventando probabilmente un problema per il team Haas,;che lo aveva ingaggiato nel 2016 come pilota di punta, ma ciò che invece non si sta realizzando. Sembra che stia tornando il;Grosjean della famosissima partenza di Spa nel 2012, un pilota molto impreciso e in alcune circostanze (come oggi), anche pericoloso. Demolition man
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Pierre Gasly S.V. : coinvolto suo malgrado nell’incidente causato da Grosjean, non ha modo di potersi esprimere in gara dopo la buona qualifica, con una Toro Rosso che probabilmente aveva il potenziale per arrivare a punti. Sfortunato
Nico;Hulkenberg S.V. : anche lui incolpevole protagonista della carambola con Grosjean, non può dare un senso ad un week end partito già malissimo con il problema di potenza occorso durante le qualifiche, che non gli ha consentito neanche di passare il Q1. Sfortunato numero 2