Tutti gli appassionati di Formula 1 sono ormai da anni abituati ad una gestione che oscilla tra il ridicolo, il contraddittorio e il paradossale; l’avvento della proprietà americana ha decisamente peggiorato questa già tragica situazione. Se la gestione Ecclestone è stata eccentrica, spregiudicata e folle, quella di Liberty Media non è assolutamente da meno: l’aggravante è però nel goffo tentativo di camuffare scelte economiche e politiche. In questo appuntamento con la Rubrica Fellon proviamo a smascherare questa tendenza:
Gli anni della gestione del magnate britannico si sono contraddistinti.senza il minimo rimorso ad una continua crescita di introiti, il motto di quella F1 era: bisogna fare soldi. I tempi erano diversi, come diversa era anche la società che seguiva questo sport:. non vi erano social, documentari con dietro le quinte e indignazione dilagante per ogni scelta fatta. La gestione americana al contrario della precedente sembrava porsi in maniera differente rispetto ai problemi e ai temi delicati del momento,. andando a dare una maggiore importanza a questi piuttosto che al guadagno puro. La maschera americana però è durata davvero poco.
La prima stagione alla guida il colosso americano ha messo subito in chiaro la sua intenzione di “svendere” la F1 per ottenere sempre più guadagno, il tutto tramite lo spettacolo, il politically correct e una buona dose di soldi di dubbia provenienza. Esemplari in questo caso sono appunto i documentari che romanzano la competizione, le automobili che spettacolarizzano le gare, i sempre più numerosi appuntamenti in calendario in località esotiche spesso teatro di guerre. Emblematiche sono le scelte di “We Race as One” o della genuflessione prima dei GP. Il mondo chiedeva solidarietà? LM gli da quel che vuole ma nel frattempo continua ad andare in Arabia per un GP istituito da zero. Vero apice di questa situazione sono stati senza dubbio le sessioni di test:.la prima considerata semplice shakedown a Barcellona dove a farla da padrone son stati fotografie,.tempi indicativi e foto rubate, la seconda considerata una vera e propria sessione di test con televisioni, giornalisti e pubblico. La cosa paradossale è come una Formula 1 che attira folle di tifosi per eventi minori e marginali chiuda le porte agli spettatori in Europa per aprirle in Medio Oriente per una questione economica.
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