Un dominio assoluto. Una vittoria chiara e netta, tanto da far perdere la concentrazione e rischiare di gettarla alle ortiche. Norris domina, Verstappen si difende alla grande. Questo il sunto massimo di una gara che non c’è mai stata. Si temeva un trenino stile Montecarlo, invece l’inglese ha salutato tutti dopo un ottimo avvio. Per il rivale, tre volte campione del mondo, poco male. Ha difesa senza problemi il secondo posto e ha fatto un altro passo verso il quarto titolo.
Se la classifica costruttori ha segnato un deciso passo avanti nella scuderia di Woking, in quella piloti Verstappen si è difeso ancora una volta in maniera straordinaria, perdendo pochi punti rispetto a Norris. Probabilmente venerdì sera, al termine della prima giornata di prove, avrebbe firmato con il sangue se gli avessero proposto questo scenario: Norris domina, Verstappen si difende alla grande.
Chi, invece, lascia Marina Bay con tanti rimpianti è la Ferrari. Il passo gara di Leclerc era decisamente da secondo posto, forse anche qualcosa di più. Purtroppo la sciagurata qualifica non ha permesso alle Rosse di ottenere un risultato nettamente migliore. Potrebbe essere stata la pietra tombale sulle speranze di vincere il titolo costruttori.
Stucchevole il teatrino sulle responsabilità da dividersi per il Q3 disastroso del sabato. Approfittare del buon cuore di Charles per coprire un errore della squadra non penso sia stata una strategia azzeccata. Viviamo in un mondo in cui dire “abbiamo sbagliato” pare essere diventato un grande delitto. Eppure dovrebbe essere un segno di grande maturità, ma, evidentemente viviamo fuori dal tempo.
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Fatta questa digressione, vorrei dedicare un pensiero a Daniel Ricciardo. Anche in questo caso trovo ci sia molta ipocrisia. Il pilota australiano è stato “sfruttato”, dal pianeta Red Bull, per togliere un punto a Norris. Assolutamente lecito, beninteso. Il tutto, però, è stato comunicato in maniera diversa. Una sorta di regalo prima della pensione, che il buon Daniel non avrebbe meritato.
Ha fatto tanto per la F1 moderna. Ci ha fatto divertire in pista e fuori, con i suoi famosi festeggiamenti con la scarpa e i suoi innumerevoli sorrisi. Purtroppo, nelle ultime stagioni si è spento, trovando raramente il guizzo giusto. La sua sostituzione, dal punto di vista aziendale e sportivo, non fa una piega e, probabilmente, ne è conscio lo stesso Daniel.
Tuttavia, far passare come un omaggio alla sua carriera un misero punto sottratto in una lotta mondiale che non lo riguarda…beh…l’ho trovato quantomeno di cattivo gusto, dopo averlo silurato senza grandi problemi. È vero che in nessun mondo, ormai, esiste più il concetto riconoscenza, però si poteva comunicare, anche in questo caso, in maniera diversa.