Scopriamo insieme, grazie alle parole di Federico Fondacci della Bartoccini, i materiali e le tecniche utilizzate per la produzione di alcuni Trofei F1.
Come sappiamo i trofei di Formula 1 sono degli oggetti preziosi sia per i piloti sia per la storia che raccontano. In questa intervista che ha visto coinvolti Stefano Zuech e Federico Fondacci sono stati toccati diversi temi, tra cui la storia dell’ingresso in F1 e le vicende più recenti.
Oltre a questi aspetti, l’intervista di F1inGenerale.com ha approfondito anche la tecnica e i materiali scelti per la produzione dei Trofei di F1.
Per i premi c’è un design commissionato oppure è espressione di chi lo realizza?
“Il design è nostro (Federico Fondacci e Stefano Zuech), sia sui prodotti delle sprint sia sui trofei. Capita comunque di fare delle modifiche richieste dalla Formula 1, ad esempio per quel che riguarda diciture e loghi ci vengono date delle precise istruzioni”.
Sempre legato ai premi: c’è tanta ricerca nei materiali impiegati?
“Assolutamente, scegliamo materiali “prettamente motoristici”; quindi acciaio, carbonio, titanio. Anche il plexiglass, perché comunque è un materiale molto elegante e duttile. Nel caso del trofeo 2022 è utilizzato per mettere in evidenza la parte sopra del trofeo in quanto trasparente. Inoltre, utilizziamo anche materiali preziosi, tra cui argento, oro, smalti e diamanti. Invece per l’ultimo Trofeo di Imola 2023, abbiamo utilizzato il legno.
Sinceramente questo è l’ultimo materiale che può essere collegato al Motorsport. Ma il Noce Nazionale Pregiatissimo italiano riesce a dare un tocco di eleganza assoluta al trofeo.
Devo dire che è piaciuta molto questa cosa, vuoi anche per le nuove tendenze verso la sostenibilità ma soprattutto per la qualità e l’eleganza del trofeo”.
Leggi anche: F1 | Fibra di carbonio: Quali sono i segreti di uno tra i materiali compositi più versatili?
Una domanda un po’ più tecnica. Dal punto di vista realizzativo, quali tecniche di produzione vengono utilizzate tra stampa 3D, CNC e taglio laser?
“Dipende tassativamente dal trofeo. Chiaramente già in fase di sketch dobbiamo tener presenti le procedure di lavorazione. Fondamentalmente, ripeto, ogni trofeo è una storia diversa l’uno dall’altro. Principalmente utilizziamo CNC [macchina a controllo numerico n.d.r.] e taglio laser.
Inoltre, ci affidiamo anche alla stampa 3D e fusioni in metallo. Anche il Wrapping in carbonio [copertura del trofeo con una pellicola in fibra di carbonio n.d.r.] è usato e, come vedi nel trofeo 2020, lo sfondo è una cubicatura in carbonio. Se guardi invece il trofeo 2022 è vero carbonio. Per i metalli lavoriamo l’acciaio inox e lo possiamo trovare satinato o a specchio. Infine, ci sono i materiali preziosi che vengono lavorati in vario modo. È chiaro che ogni oggetto è un pezzo unico”.
Tra i trofei che hai realizzato, a quale sei più legato?
“Questo qua [indicando il trofeo Imola 2020 n.d.r.]. È stato un fulmine a ciel sereno e lì, inconsciamente, probabilmente ho dato il meglio di me stesso. Ho creato veramente un’opera d’arte e mi ricordo che è stata apprezzata.
La foto è finita su tutti i social, su tutti i siti del mondo, in quanto primo trofeo dedicato a un pilota e impreziosito ancora di più da un diamante.
Soprattutto, nella post Race Conference di Imola 2020 un giornalista inglese ha fatto una domanda specifica sul trofeo a Lewis.
“Che cosa ne pensi del trofeo?”
Il pilota inglese rispose: “Questo è un trofeo speciale, è uno di quelli che va conservato proprio per l’unicità, ma soprattutto per l’importanza dello stesso”.
È stata una grande soddisfazione vedersi davanti i piloti che seguivano l’incisione live di mia moglie che per l’occasione è passata da incastonare pietre e creare oggetti preziosi, a incidere il nome di Lewis Hamilton”.
Seguici anche sui social: Telegram – Instagram – Facebook – Twitter