Nel paddock del Blancpain GT di Monza non poteva mancare il campione in carica Raffaele Marciello, che si è concesso per un’intervista a F1ingenerale.
Raffaele Marciello è nell’equipaggio campione in carica del Blancpain GT Series. E’ quindi uno dei piloti maggiormente sotto i riflettori del paddock del campionato. Abbiamo avuto la fortuna di poter scambiare due chiacchiere con lui.
Per iniziare, come sta andando in queste giornate e come vedi il campionato?
“Alla fine conta poco fino alla qualifica. Tutti un po’ si nascondono, quelli che hanno il BoP cercano di farsi vedere più lenti di quanto si può essere davvero, quindi stiamo lavorando e cercando di mettere la macchina a posto per la gara, che alla fine è quello che conta. Crediamo di essere in una buona posizione, quindi vediamo quando conta davvero. La nostra macchina è la stessa dell’anno scorso, quindi per forza andrà bene”.
Siccome sei stato in orbita Formula 1 soprattutto nel 2015, che tipo di esperienza è stata essendo questo un ambiente molto chiacchierato?
“Quello che succede qua è lo stesso che succede in Formula 1, ma dieci volte più amplificato. E’ la stessa cosa, ma molto più grande, quindi devi stare più attento. Il lavoro è lo stesso: devi guidare”.
Siccome hai corso in Formula 3 con la Prema e questa scuderia ha sfoderato un po’ di talenti negli ultimi anni – Leclerc è l’esempio più lampante che mi viene in mente, ma anche Schumacher – come li vedi?
“Io conosco Prema, René, Angelo e Grazia molto bene. Ho fatto 3 anni con loro ed è un team molto professionale. La loro macchina va sempre bene e se vuoi fare in un campionato la top 3 o top 5 vai con loro e bene o male ci riesci. Forse quello un po’ penalizzante dopo è che non riesci a capire veramente il valore del pilota, perché ce ne sono tanti che non sono così bravi: vanno lì e sembrano molto meglio di quello che sono. Anche io quando ho vinto la Formula 3 ho vinto 18 gare, ma la macchina è la stessa, quindi non puoi vincere 18 gare. Sicuramente falsano un po’ i valori, però non è neanche colpa loro se sono così bravi, forse gli altri dovrebbero cercare di svegliarsi e arrivare al loro livello”.
Quest’anno hai anche testato in due occasioni le monoposto di Formula E. Volevamo Come cambia lo stile di guida in una monoposto così particolare? C’è la possibilità di vedersi in questa categoria, magari con la Mercedes, in futuro?
“Devi un po’ adattarti, ma non è completamente diverso: è una macchina con quattro ruote. Devi adattarti in frenata, ma alla fine è una macchina da corsa particolare da guidare. In frenata la macchina si muove tanto, però ogni anno stanno migliorando tanto le macchine e in futuro sarà l’alternativa alla Formula 1. Non ne prenderà il posto secondo me, ma è un’alternativa visto che ci sono tanti costruttori e guardo se potrò esserci. Sono un pilota Mercedes, quindi decidono loro: se mi chiamano ci vado, se non mi chiamano rimango qua”.
Quindi per il futuro hai delle strade possibili, dei desideri, o vuoi rimanere qui?
“Ora ho un contratto con Mercedes per un po’ di tempo, quindi sarò qua, poi per il futuro si vedrà. Alla fine ho 24 anni, non sono super giovane, ma non sono ancora vecchio. Ho ancora un po’ di strada davanti, devo ancora dimostrare tanto, quindi vedremo come andrà, ma per adesso sono felice qui”.
Qual è il circuito preferito su cui hai corso? E su quale vorresti correre?
“In GT sono fortunato perché andiamo in piste molto belle, come il Nodrschleife, Macau…Tutte le piste vecchio stampo, quelle con poche vie di fuga, a me piacciono molto. Il Paul Ricard non è così bello perché è facile andare al limite: puoi andare largo e hai molto margine. Le piste vecchio stampo, non ancora modificate dai regolamenti, sono molto belle. Quindi le piste su cui vorrei andare sono quelle vecchio stile; quelle in America sono molto belle. Le piste in cui il pilota può ancora fare la differenza sono quelle che mi piacciono”.
Ringraziamo Raffaele Marciello per la sua disponibilità.
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