In vista di un cambio regolamentare, il campionato inglese ha firmato un accordo con Dorna per ammettere nuovi costruttori in Supersport.
Cambiamenti in vista all’interno del paddock della Superbike: in questo caso, si parla di Supersport 600. La classe di mezzo negli ultimi anni è diventato un monopolio Yamaha. La casa del Diapason ha vinto le ultime quattro edizioni della competizione, più recentemente con Andrea Locatelli. Purtroppo l’attuale regolamento permette di schierare in griglia solamente quattro case: Yamaha, Kawasaki, MV Agusta e Honda. Negli ultimi anni però il campionato si è trasformato in una lotta tra i due colossi giapponesi, con qualche apparizione della casa italiana sul podio con Raffaele De Rosa. Honda d’altro canto ha solamente due moto poco competitive.
Per ovviare a questo problema Dorna ha deciso di includere più costruttori nella classe di mezzo delle derivate di serie. Dorna ha già fatto questo cambiamento nel 2019 per quanto riguarda la Moto2. Passando dal motore Honda 600 ad un Triumph 765, i tempi si sono abbassati di molto, preparando così al meglio i piloti per un futuro in MotoGP. Al momento il mercato non sorride alle 600 come faceva circa due decenni fa, quando Paolo Casoli vinse il primo mondiale Supersport in sella alla Ducati 748.
L’accordo tra Dorna ed il British Superbike, campionato d’oltremanica riservato alle derivate di serie, farà da cavia per un cambio in chiave 2022. Già da quest’anno sono ammesse al campionato inglese la Triumph Daytona 765 e la Ducati Panigale V2. Tramite queste nuove regole sia Kawasaki che MV Agusta, già presenti nel mondiale, presenteranno ai nastri di partenza dei nuovi modelli, rispettivamente la 636 e la 800.