Onoriamo oggi la carriera del tre volte campione del mondo Niki Lauda ripercorrendo, nel giorno del suo compleanno, la sua avventura in F1 tramite le immagini.
Nonostante la provenienza da una famiglia nobile, Lauda alla tenera età di 19 anni, abbandonò quello che sembrava essere un percorso già segnato all’interno del mondo bancario. Grazie ai prestiti delle banche riuscì prima a comprarsi una macchina per gareggiare in F3 e poi a garantirsi un sedile alla March in F2. Durante questa esperienza corse con piloti del calibro di Fittipaldi, Peterson, Cevert, Hill e Reutemann.
Sostieni F1ingenerale e naviga senza pubblicità.
Nonostante l’importante concorrenza riuscì a ritagliarsi un posto nella massima categoria sempre con la March. Il primo approccio lo ottenne nel 1971 quando partecipò al Gran Premio d’Austria dove si ritirò per problemi al motore.
Il primo campionato intero lo disputò nel 1972. La poca competitività della March spinse Lauda a firmare un contratto da “pay driver” per la BRM. Nella stagione successiva riuscì a mettersi in mostra ottenendo i primi punti, ma la vera svolta arrivò nel ’74 quando firmò con la Ferrari. Nella sua prima stagione, affiancato da Regazzoni che era stato suo compagno di scuderia alla BRM, raccolse anche i primi successi concludendo il campionato in quarta posizione. Il giovane austriaco riuscì a mettere in mostra il suo talento nella messa a punto della vettura tanto da venir soprannominato il computer. Grazie a questo dono nella prima stagione alla Ferrari eguagliò il record di 9 pole position stagionali detenuto da Ronnie Peterson.
Nel ’75 grazie alla competitività della 312T conquistò ben 5 vittorie aggiudicandosi quasi facilmente il titolo mondiale.
La stagione 1976 verrà ricordata fino ad oggi come una delle stagioni più belle ed entusiasmanti della F1. L’evoluzione della 312T (la 312T2) sembrava non avere rivali. L’unico pilota che poteva impensierire Lauda era Hunt a bordo della McLaren motorizzata Ford. Nel bel mezzo della stagione, proprio durante il 250esimo Gran Premio della Ferrari disputato al Nurburgring, il pilota austriaco fu vittima di una terribile incidente. Causa gomme fredde (o un cedimento della sospensione) la vettura di Lauda perse aderenza sbandando alla curva Bergwerk, per poi colpire il guardrail e rimbalzare nel mezzo della pista.
–
La Ferrari prima prese fuoco e poi fu colpita da altre due vetture che non riuscirono ad evitare l’impatto nel quale Lauda perse il casco. L’immediato intervento dei piloti (in particolare quello di Arturo Merzario) scongiurò il peggio.
Nonostante le condizioni critiche la degenza non durò molto e dopo soli 42 giorni dall’incidente Lauda si presentò a Monza con l’intenzione di correre il gran premio. Le sue condizioni non erano di certo al massimo ma riuscì lo stesso a conquistare il quarto posto.
Nelle settimane successive all’incidente Hunt ebbe la possibilità di recuperare vari punti arrivando al termine del campionato con uno scarto minimo. La lotta tra i due finì solo nella celebre gara di Fuji ’76 quando Lauda decise spontaneamente di ritirarsi dalla corsa a causa dell’incessante pioggia. Finì così, con la vittoria di Hunt per un solo punto su Lauda, uno dei campionati più esaltanti di F1. (Nella foto vediamo i due piloti impegnati in un’amichevole conversazione prima del Gran Premio del Belgio)
Nell’anno successivo l’austriaco non ebbe problemi nel conquistare di nuovo il titolo arrivando a quota due mondiali. Durante la stagione però si inasprì il rapporto con i vertici del cavallino tanto che dopo aver vinto il titolo Lauda decise di non partecipare alle ultime due gare stagionali.
–
Nel biennio successivo Lauda guidò per la Brabham senza ottenere però i successi desiderati. L’unica nota positiva furono le due vittorie e i cinque podi totali ottenuti nel ‘78 che gli permisero di chiudere al quarto posto in classifica generale.
In questa foto possiamo vedere la “speciale” Brabham BT46 usata da Watson e Lauda nel Gran Premio di Svezia. La ventola posta nel retrotreno serviva per aumentare l’effetto suolo. Durante le qualifiche i due piloti girarono con il pieno di carburante per mascherare le reali prestazioni della vettura. Per Lauda la gara fu una passeggiata e andò a vincere distanziando Patrese di 34 secondi.
–
Concluso il biennio in Brabham si prese una pausa per tornare a correre in formula 1 solo nell’82 a bordo della McLaren. Nella sua prima gara dopo il ritirò si piazzò in quarta posizione e torno alla vittoria già al terzo appuntamento stagionale.
Nei primi due anni Lauda ottenne buoni risultati senza pero lottare mai per il titolo. La grande chance arrivò nell’84 quando furono introdotte nuove limitazioni al serbatoio (220L). Il motore Porsche usato dalla McLaren era derivato dal motore usato per il campionato superprototipi dove queste limitazioni erano in vigore dall’82. Durante questa stagione fu affiancato dal promettente Alain Prost. Per tutta l’annata i due si giocarono il campionato che finì nelle mani di Lauda solo all’ultimo appuntamento. Lauda riuscì ad aggiudicarsi il mondiale con lo scarto di solo mezzo punto (ancora oggi è lo scarto minore mai ottenuto sul secondo classificato).
Nella stagione successiva non riuscì a ripetersi complice anche l’inaffidabilità del motore e concluse la stagione con una sola vittoria per poi decidere di ritirarsi dalla F1.
Durante gli anni successivi non abbandonò mai il paddock diventato prima consulente di Ferrari e Jaguar e dal 2012 presidente non esecutivo della Mercedes.
Come testimonia la foto scattata nel 1985 Niki ha lasciato un segno indelebile nella storia di questo sport che non sarà mai scordato da tutti i fan.