L’Autodromo Nazionale ha ospitato la 4 Ore di Monza, secondo round della European Le Mans Series. Quella di oggi è stata una gara intensa, ricca di colpi di scena e dominata dalla strategia. Dopo mille scambi alla testa di tutte e tre le classi grazie a Safety Car e ben tre Full Course Yellow, a dominare sono stati G-Drive in LMP2, EuroInternational in LMP3 e Proton in LMGTE.
LMP2 4 Ore di Monza
Il primo giro è subito caratterizzato da un cambiamento negli equilibri della classifica: la Cetilar Villorba di Sernagiotto fora al primo giro, e la #25 Algarve è coinvolta in un incidente. Cool Racing, partita in pole position grazie a Nicolas Lapierre, nei primi dieci minuti finisce indietro di due giri e ultima in classifica. Il recuperò sarà poi impressionante, fino all’ottava posizione finale. La gara della High Class Racing è invece compromessa da un insabbiamento in Ascari. Dopo i primi 40 minuti, il traffico in pit lane si intensifica per le LMP2, ma chi sa attendere viene ripagato. Lafargue infatti va fuori pista a Lesmo con la sua IDEC e causa una FCY allo scattare della prima ora.
Nel mentre, la piacevole sorpresa Dallara di Carlin si difende bene, ma perde velocità sul rettilineo rispetto alle Oreca. Un vero disastro, invece, per Cetilar Villorba, con problemi di servosterzo che costringono la squadra a 4 soste in 90 minuti. Cambio di pilota in testa per Graff, che consegna la prima posizione a Van Uitert e alla G-Drive. Quest’ultimo approfitta della safety car per l’incidente di Yamanaka per un secondo fortunato pit stop. A circa un’ora dalla fine, come di consueto, i piloti professionisti cominciano ad avvicendarsi alla guida delle vetture. Norman Nato amministra il vantaggio rispetto al resto della classifica, mentre IDEC si prende il secondo posto su Alex Brundle in United Autosports.
LMP3
Légeret, partito in pole, perde la testa della classe contro Colin Noble. Giornata assolutamente negativa quella di Nielsen Racing: insabbiata prima in curva 3 con Yamanaka, prende poi una biancanera per abuso dei limiti del tracciato ed esce definitivamente di scena con il secondo schianto del giapponese in curva 10, che causa l’unica Safety Car della gara. Problemi poi anche per la Nielsen di Wells, in ghiaia alla prima di Lesmo e penultima nella classifica finale. La #3 United Autosport si ferma per problema elettrico, salvo andare contro le barriere poco dopo il rientro in pista in Curva 4. La Oregon di Bontempelli lamenta un principio d’incendio, presto controllato. Ultimate a muro in Ascari per un contatto con la Kessel #60. A trionfare nella classe più movimentata della gara sono quindi Eurointernational, Inter Europol e United Autosports.
LMGTE
Splendido lo spunto iniziale di Luzich Racing, che guadagna quattro posizioni nei primi giri con la guida di Lavergne. La Proton di Cairoli, però, mantiene decisa la testa della classe. Dopo il caos dei giri iniziali, è eccezionale la difesa della prima posizione di Luzich sulla Project One. Il success ballast, però,comincia a pesare e Lavergne perde posizione su Perfetti. La confusione che segue nei pit stop consegna la testa a Segal e, subito dietro, alla Kessel #83. Strategie diversificate e più o meno efficaci riconsegnano poi la leadership a Cairoli, seguito da Roda, entrambi su Porsche. Problemi per la #83 con Michelle Gatting al volante: il cofano ondeggia pericolosamente, e la direzione gara la costringe a tornare ai box per le dovute riparazioni: segue una breve discussione fra gli stewards e gli ingegneri Kessel, che contestano la decisione. Un’ottima strategia differenziata per JMW Motorsport li porta in testa alla classe, con considerevole vantaggio sugli avversari, ma nulla può Matteo Cressoni sul passo superiore della Proton, che conquista la vittoria davanti proprio a JMW e Luzich. 4 Ore di Monza
La classifica finale è reperibile a questo link.