Christian Horner, team principal della Red Bull, fortemente critico verso l’espansione incontrollata del calendario di F1.
Christian Horner si scaglia contro l’espansione incontrollata del calendario di F1. Il team principal della Red Bull pretende che la FIA e la Formula 1 trovino una soluzione che protegga la salute degli addetti ai lavori. Già nel finale della passata stagione, in molti avevano lamentato problemi di salutelegati ai costanti viaggi fra diversi continenti e condizioni climatiche.

La Formula 1 continua a far parlare dei possibili nuovi sbocchi del suo calendario. Stefano Domenicali, dopo aver avvertito i circuiti storici – la cui presenza non sarà garantita da null’altro che gli investimenti degli organizzatori – è pronto ad espandere il mercato del Circus. Oltre al vociferato GP di Madrid e al fantasioso GP di New York, si parla molto anche di Africa, Asia e Sud America.
Con ormai 24 gare già fissate in calendario, ci si comincia a chiedere quale sia il tetto massimo di tappe raggiungibile. Se Zak Brown promuove l’idea delle “gare a rotazione“, Christian Horner va dritto al cuore del problema: troppe gare non sono sostenibili per ingegneri, meccanici, piloti e membri degli staff delle scuderie.
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“È un anno brutale – ha dichiarato il team principal Red Bull a RaceFans – Sono sicuro che sia nel programma di FIA e Formula 1 il trovare una soluzione che renda la vita più semplice per tutti quelli coinvolti“. Per Christian Horner, benché il Circus sia abituato a viaggiare costantemente attorno al globo, è tempo di tutelare le persone che ne rendono possibili le operazioni.
“I soldi sono il motore di tutti gli sport commerciali – conclude l’inglese – Ma non possiamo ottenerli al prezzo della salute e del benessere dei dipendenti. [Con 24 gare in calendario] siamo proprio al limite“.
Foto Copertina: Red Bull Content Pool
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