La gara di Melbourne si è conclusa con una prestazione dominante di Leclerc e della Ferrari. Interessanti sono i dati delle velocità massime del GP di Australia che mostrano un motore Ferrari altamente competitivo. Andiamo ad analizzarli!

Superfast di nome e di fatto
Non appena si osserva la grafica delle velocità massime del GP di Australia, a risultare immediatamente evidente sono i 3 motorizzati Ferrari tra i primi 5. Il nome di Charles Leclerc non è tra i primi in classifica dato che, avendo corso la gara sempre da leader e spesso in solitaria, non ha praticamente mai avuto l’occasione di usufruire del DRS e della scia se non negli ultimi giri quando si trovava nel traffico dei doppiati. Tuttavia, è un ottimo segno notare che il monegasco ha raggiunto una top speed superiore rispetto al suo rivale per il titolo Max Verstappen. La maggior potenza che Ferrari ha sprigionato dal Superfast, che secondo alcune voci si aggira intorno ai 5cv, questo weekend ha decisamente ridotto lo svantaggio sui rettilinei rispetto a Red Bull.
Momento chiave in cui ciò è emerso in maniera evidente è stata la ripartenza dalla seconda SC, quando un errore di Leclerc sull’ultima curva ha permesso al campione del mondo in carica di incollarsi alla Ferrari ad inizio rettilineo. Tuttavia, la poca differenza di velocità tra le vetture, nonostante la scia, non ha permesso a Verstappen di arrivare davanti in staccata.
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Red Bull allarme affidabilità
Se in casa Red Bull il propulsore si conferma sufficientemente performante, come dimostrato dai 2 motorizzati RBPT nei primi 5 all’interno della classifica delle velocità massime del GP di Australia, lo stesso non si può dire per l’affidabilità. Il secondo ritiro in tre gare determina un inizio di campionato decisamente in salita per il campione del mondo Verstappen. Anche per gli altri piloti che montano il medesimo motore la situazione non è rosea. Infatti, sia Perez sia entrambi gli Alpha Tauri sono stati costretti a montare molto prematuramente nuove unità di diverse componenti della Power Unit, mettendosi così a serio rischio penalità nel corso della stagione. Situazione dunque critica a Milton Keynes, dove i motoristi Red Bull dovranno trovare a tutti costi una valida soluzione prima che il mondiale sia ormai irrecuperabile.
Continuano le difficoltà per il motore Mercedes
In termini di distacco cronometrico dalle vetture davanti, questa è probabilmente stata la miglior gara fin qui della Mercedes, che è riuscita a conquistare un podio. Sfortunatamente, lo stesso non si può dire riguardo i dati sulle top speed. Infatti, i motorizzati della casa tedesca continuano ad avere difficoltà non indifferenti nei rettilinei. Questi ultimi, tranne le McLaren, sono infatti nella seconda metà della classifica delle velocità massime del GP di Australia. Addirittura Hamilton, ultimo nella classifica delle velocità massime (dietro solo a Sainz, ritiratosi nei primissimi giri), è stato l’unico a non raggiungere mai il sensore della speed trap sopra i 300 km/h. C’è ancora dunque molto da lavorare per il team campione in carica, anche per quanto concerne il propulsore.
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