La Haas arriva al GP di Singapore dopo una una stagione sin qui molto altalenante, ma anche con la carica positiva che i due piloti potranno avere per via della loro riconferma. Quello di Marina Bay sarà però sicuramente un weekend molto impegnativo.
GP Singapore Haas
Guenther Steiner GP Singapore Haas
Il Team Principal della Haas, Guenther Steiner, alla vigilia del weekend, analizza quelle che sono le condizioni e le variabili che squadra e piloti dovranno affrontare:
«La sfida che ci attende sta nel fatto che il tracciato sia a bassa velocità. È un po’ come a Monte Carlo, è un circuito più lento. Si deve pertanto apprendere quanto fatto in posti come quello (Monaco n.d.r.) e cercare di estrarre il massimo potenziale dalla macchina».
«Le corse notturne, specialmente Singapore, sono molto belle. Stare in città e correre di notte è veramente fantastico, penso che aggiunga molto allo spettacolo. L’orario diverso permette a molte persone di tutto il mondo di guardare questo show. La squadra lavorerà come se avesse fuso orario europeo. Questo sarà sicuramente un vantaggio, se puoi dormire durante il giorno sicuramente è un vantaggio. Durante la stagione si devono affrontare molti cambi e mantenere lo stesso fuso sarà sicuramente positivo».
Romain Grosjean
«Singapore è come Monaco. Ci sono un paio di giri in qualifica dove puoi realmente spingere fino ai limiti. Nel resto del tempo devi rispettare il tracciato. Marina Bay è sicuramente un tracciato pieno di sfide e insidie, non c’è una curva particolarmente più difficile delle altre, sono tutte molto complicate. È in definitiva il circuito più difficile in termini di temperature, caldo, concentrazione e lunghezza. La gara normalmente si avvicina al limite delle due ore. È una grande sfida quella di Singapore. Non faccio nulla di particolare per prepararmi a questo weekend. Mantengo semplicemente la mia routine e cerco di arrivare qui il più fresco possibile».
Kevin Magnussen
«Nei circuiti cittadini il margine d’errore è veramente basso. Personalmente io amo i circuiti cittadini. Penso che essi siano più divertenti e più impegnativi perché il margine d’errore è più basso rispetto ad altre piste. Quella di Marina Bay è una gara fisica per diverse ragioni. Innanzitutto è veramente caldo. Punto due, non ti riposi mai veramente dopo un giro, lavori costantemente con il volante, non ci sono molti rettilinei nel tracciato. Puno tre, la velocità nei giri è bassa e ci si avvicina sempre al limite delle due ore. È la gara più fisica dell’anno, ma è anche decisamente stancante a livello mentale».
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