Nella quinta stagione della sua ancor breve storia, la Formula E è stata protagonista di un vero e proprio boom: +449% di interazioni sui social media. Cosa testimonia questa crescita?
Jamie Reigle, nuovo AD di Formula E, insieme a Dieter Gass, responsabile di Audi Motorsport è salito sul palco del Festival dello Sport. Erano presenti anche i due piloti brasiliani Lucas Di Grassi e Felipe Massa. Al centro dell’evento ci sono stati il passato e il futuro della categoria elettrica.crescita Formula E
Numeri impressionanti
Il neo-CEO nel corso dell’evento presenta numeri impressionanti: i telespettatori per la Stagione 5 sono stati 411 milioni, con una crescita del 21% in confronto all’anno precedente. La F1 è ancora lontana, ovviamente, ma non così tanto quanto potreste immaginare. Nel 2018 si è fermata a 1,7 miliardi di telespettatori in un anno. Entrambe le categorie sono in crescita, ma è la classe elettrica a vivere il suo momento di “boom”. Una tendenza che Reigle promette di tenere viva e stabile.
Raccogliendo l’eredità di Alejandro Agag, che si dedicherà maggiormente alla nuova avventura della Extreme E, il nuovo manager ammette che il marketing è stato uno dei capitoli più importanti per lo sviluppo di questo sport. Gli investimenti sono stati massicci ma curati nei dettagli, e i risultati stanno premiando le scelte fatte.
D’altra parte, che Dieter Gass in rappresentanza di Audi confessa che «la visibilità della Formula E è stata determinante per decidere di entrare.» «Puntiamo molto ad aprirci a nuovi mercati grazie alle gare elettriche.»
Ma a mio avviso sono altri due i risultati davvero stupefacenti e interessanti, raggiunti dalla società. Il primo riguarda le interazioni sui social media. La Formula E, con soli 6 anni di vita è evidentemente una “nativa digitale” in confronto alla classe regina. E questo potremmo definirlo il suo “habitat naturale”: tra la quarta e la quinta stagione le interazioni sono aumentate del 449%: cioè 4,5 volte più dell’anno precedente. Assistiamo dunque al primo vero salto di qualità, che non può restare quello definitivo per potersi davvero affermare in maniera chiara nel panorama del motorsport.
Cambiare mentalità per superare i pregiudizi
Per far questo serve vincere anche alcuni pregiudizi, che riguardano la velocità e il rumore di queste monoposto. Su questo è Massa ad esprimersi per primo: «Se i fan preferiscono il rumore possiamo anche creare un rumore in qualche modo.» Ma il brasiliano è convinto che il problema sia altrove: «Anche in F1 tutti si lamentavano del rumore, ma ora abbiamo vetture velocissime da quasi 1000 cv.» crescita Formula E
Più drastico Di Grassi: «Se la gente vuole più rumore, guarda altre categorie.»
È l’ex ferrarista a porre l’accento sull’aspetto generazionale: «Dobbiamo cambiare mentalità, capire cosa vogliono davvero i fan, i giovani. Mio figlio e come lui tutti nuovi fan che si avvicinano, è interessato all’aspetto competitivo più che al rumore.»
A supporto del suo parere giunge l’ultimo dei dati presentati: ben il 70% dei fan della Formula E hanno meno di 35 anni. Numeri che fanno pensare davvero all’avvento di un nuovo modo di vivere, guardare e pensare il racing: con più attenzione all’ambiente, alla vivacità della competizione e all’aspetto comunicativo. Un’analisi cui anche Liberty Media potrebbe, e dovrebbe, attingere.
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