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WEC | Pier Guidi e il 2023 con la Ferrari 499P: “Difficile aspettarselo così”

Alessandro Pier Guidi ripercorre insieme a F1inGenerale il 2023 alla guida della Ferrari 499P e il trionfo a Le Mans nel mondiale WEC.

Pier Guidi Ferrari
La nostra intervista con Alessandro Pier Guidi, pilota Ferrari con la 499P. Credits: Ferrari Media

L’edizione 2023 delle Finali Mondiali ha avuto un sapore speciale. Lo si è capito sin dall’arrivo nel Paddock del Mugello, dove, accanto all’ormai tradizionale rosso, campeggiavano sprazzi di giallo. I colori della 499P, naturalmente, trionfante a Le Mans e protagonista delle celebrazioni di Maranello. 

Nel corso dell’evento abbiamo avuto il piacere di intervistare Alessandro Pier Guidi. Il pilota piemontese, membro dell’equipaggio che ha portato la vettura #51 a trionfo nel centenario della corsa endurance per eccellenza, ha confidato difficoltà e aspettative di un 2023 da incorniciare.

Vi aspettavate in questo primo anno nel WEC di essere già così competitivi?

Era difficile aspettarselo. Durante le prove in pista ovviamente avevamo i riferimenti degli anni precedenti, ma si trattava pur sempre di dati di altre squadre. Dopo lo shakedown ci siamo dedicati ai test, così da avere un’idea di quella che potesse essere la prestazione della vettura. Girando da soli, tuttavia, è sempre difficile giudicare“.

Quali riscontri sono emersi dai test?

Sapevamo che la macchina non sarebbe stata male. Certo, da li ad essere competitivi vi era ancora tanto lavoro da fare. Gli altri team competono da anni in questo campionato e giocarsela sin dall’inizio era complesso. Non volevamo certo essere così presuntosi dal pensare di arrivare e far si che loro avrebbero smesso di vincere“.

L’esordio a Sebring?

Quando siamo arrivati a Sebring abbiamo visto che potevamo giocarcela, almeno sulla prestazione. Mancava, in realtà, l’esperienza nella gestione della gara. Tutto normale per la verità, eravamo pur sempre all’esordio in questa nuova avventura. Negli USA non siamo andati male e da lì sapevamo che il margine di crescita era ampio, soprattutto perchè eravamo consci di ciò che ancora mancava alla macchina“.

Nonostante una vettura nata da poco, a Le Mans siete stati più che competitivi

Mi piace ricordare che in Francia la nostra macchina non aveva nemmeno un anno di vita. Durante il giorno di test abbiamo visto di essere veloci. Ma ne eravamo consapevoli. Siamo sempre stati rapidi sui rettilinei e sapevamo che questa caratteristica ci avrebbe aiutato anche a Le Mans. Allo stesso modo, la nostra vettura soffre tendenzialmente un po’ di degrado. In Francia, fortunatamente, questo fenomeno è attenuato e ciò ha giocato a nostro favore. Insomma, gli ingredienti per pensare di fare bene c’erano“.

Vi siete dimostrati forti anche per quanto riguarda l’affidabilità

Esattamente. Si tratta di un aspetto importante, anzi fondamentale. Con una vettura così giovane, nata da pochi mesi appena, abbiamo fatto il massimo. Onestamente non sapevamo se avremmo tagliato il traguardo“.

Muovendo al 2024, l’esperienza di quest’anno vi darà la possibilità di contendere il titolo a Toyota?

Senza dubbio ora conosciamo meglio le dinamiche di gestione, sia per quanto riguarda la macchina che in generale per la corsa. C’è da capire quali modifiche vorremo apportare alla vettura, ma onestamente bisognerebbe chiederlo ai tecnici. Si tratta di un lavoro non semplice perché non si vogliono perdere le caratteristiche positive della nostra macchina. Questo perché sicuramente la conquista del mondiale è importante ma Le Mans è Le Mans. Quindi bisogna migliorare nelle altre corse senza perdere il nostro vantaggio lì“.

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