Anche il GP d’Austria è stato a due facce per Ferrari. La vettura di Sainz ha infatti preso fuoco, costringendo lo spagnolo al ritiro. Cerchiamo di capire quali sono le cause dietro alle voluminose fiamme che hanno avvolto la Ferrari F1 – 75 di Sainz.

Nonostante il ritorno alla vittoria per Leclerc, Ferrari è arrivata al traguardo con la sola vettura del monegasco. Infatti al giro 58 la vettura di Sainz ha rallentato improvvisamente tra curva 3 e 4. Una volta nella via di fuga, il motore Ferrari ha ceduto, lasciando spazio al fuoco e costringendo il madrileno a fermare la sua vettura. Cerchiamo di capire quali potrebbero essere le cause dietro alle fiamme che hanno avvolto la Ferrari di Sainz nel gran premio F1 disputato in Austria.
Cosa ha ceduto per primo?

Dall’immagine sopra vediamo come le fiamme si sono propagate su tutto il cofano. Ciò è evidenziato anche dalla fumata bianca dietro alla presa dinamica. Nei momenti precedenti a quelli dell’immagine abbiamo visto una voluminosa fumata bianca in uscita dallo scarico. Questa potrebbe essere dovuta a del vapore d’acqua in uscita dal sistema di raffreddamento. Dopo la perdita d’acqua, le temperature sono salite vertiginosamente e hanno innescato un effetto a catena. Pensiamo infatti che dopo l’impianto di raffreddamento, siano stati gli scarichi di destra a cedere. Questa ipotetica rottura degli scarichi potrebbe essere anche collegata alla rottura del motore di Leclerc in Spagna. Se è stato l’impianto di scarico a cedere, l’esplosione vista potrebbe essere dovuta ad un‘alta temperatura dei gas in uscita. Ciò ha causato una dilatazione degli scarichi che, arrivati ad un certo punto, non sono più riusciti a contenere il calore della combustione.
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Perché tutte quelle fiamme sulla Ferrari di Sainz?

Quello che ha più impressionato è la quantità di fiamme che hanno avvolto la Ferrari F1 – 75 di Sainz. Infatti una volta “parcheggiata” la sua vettura, abbiamo visto le fiamme propagarsi dalla zona sotto al numero 55. In quella zona troviamo i collettori di scarico che si uniscono e convergono nella turbina, con temperature che normalmente sono attorno ai 600 – 700°C. Dopo l’ipotetica rottura degli scarichi, il calore è aumentato, soprattutto in questa zona, arrivando a circa 1000°C. E’ ben visibile infatti come il cofano sia maggiormente segnato nei pressi del turbo. Ma cosa ha causato le fiamme e il conseguente incendio? Probabilmente le altissime temperature hanno sciolto i tubi che portano l’olio alla turbina, accendendo il lubrificante presente nell’impianto. Una volta innescate, le fiamme hanno iniziato ad avvolgere la fiancata destra della vettura finendo anche addosso a Sainz, che fortunatamente è uscito illeso.
Possibile penalità in Francia per Sainz?

La vettura N°55 era equipaggiata con la terza PU. Questo significa che Sainz sarà, probabilmente, costretto ad andare in penalità alla prossima tappa. Nonostante ciò, il team principal non si è sbilanciato e resta quindi plausibile vedere una nuova PU in Francia. Se al prossimo GP il madrileno dovesse effettivamente partire dal fondo, il circuito del Paul Ricard offre comunque diverse zone di sorpasso. Sicuramente non sarà una gara facile, ma con una vettura che ad oggi è il riferimento prestazionale, sarà meno difficile raggiungere le zone che contano.
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