La gara di Jeddah ha visto un ulteriore emozionante capitolo del duello per la vittoria Verstappen-Leclerc, questa volta vinto dall’olandese. Tuttavia, diverse sono state le lotte e i sorpassi anche a centro gruppo, regalando così spettacolari momenti di tensione dal primo all’ultimo giro. Andiamo ad analizzare le velocità massime del GP dell’Arabia Saudita.

Red Bull inarrivabile nei rettilinei
Verstappen ribadisce, dopo le qualifiche, la leadership nella classifica delle velocità massime del GP dell’Arabia Saudita. La Red Bull si conferma la vettura più efficiente aerodinamicamente nonché, in questo weekend, probabilmente la più scarica. La scelta di scaricare l’assetto ha di conseguenza diminuito la resistenza all’avanzamento della vettura che quindi, specialmente ad alte velocità, risentiva di meno attrito con l’aria. Questo è stato un fattore chiave della performance in rettilineo del campione del mondo che, unito alla scia e al DRS nei vari tentativi di superare Leclerc, hanno dato origine ad una top speed sensazionale. Perciò, dato che il pilota Red Bull non ha nemmeno avuto la minima difficoltà di gestione delle gomme, a posteriori possiamo dire che questo weekend la scelta giusta era proprio avere un aerodinamica più scarica.
Le stesse velocità non sono state invece raggiunte neanche lontanamente da Perez. Non perchè la sua RB18 sia diversa da quella del compagno di squadra, ma dato che le situazioni di gara non gli hanno mai consentito di utilizzare scia e DRS. Infatti, nella parte iniziale del GP il messicano è stato davanti a tutti e, dal momento in cui è sceso in quarta posizione in seguito ad una SC non favorevole, non si è praticamente mai avvicinato sufficientemente a Sainz per prenderne la scia e tentare l’attacco utilizzando l’ala mobile. Questo non gli ha consentito di registrare una velocità massima al livello di quella del compagno di squadra.
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Ferrari paga la scelta d’assetto, ma il Superfast spinge
La Ferrari, invece, ha approcciato questo weekend con la filosofia opposta a quella Red Bull, ovvero optare per un maggior carico aerodinamico. Questa scelta, probabilmente nata da una totale sicurezza verso la potenza del proprio propulsore, avrebbe dovuto dare un consistente vantaggio in termini di gestione delle gomme in gara. Tuttavia, non verificandosi un degrado notevole, anche gli avversari più scarichi di assetto sono riusciti a tenere in vita i pneumatici senza alcuna difficoltà, soprattutto una volta passati alle tanto consistenti hard. Quindi di fatto la Ferrari non ha potuto usufruire del vantaggio di avere un assetto più carico.
Al contrario però questo li ha resi decisamente più lenti in rettilineo, lasciando così Leclerc impotente difronte agli attacchi del suo rivale Verstappen per la vittoria. Dunque ecco il motivo delle velocità massime poco competitive raggiunte dai piloti Ferrari ed è per questo che Binotto, con il senno di poi, si è pentito di aver optato per questa configurazione aerodinamica. Tuttavia, è debito ricordare che Sainz, come Perez, non si è mai trovato dietro una vettura se non durante il regime di SC. Perciò anche lui non ha avuto molte opportunità di aprire il flap mobile.
Positivi sono invece i dati per quanto riguarda i motorizzati Ferrari. Infatti, Haas e Alfa Romeo, non avendo adottato un assetto così carico, hanno raggiunto velocità più che competitive e completato diversi sorpassi. Dunque, ancora ottimi riscontri per il motore Superfast.
Hamilton in rimonta, ma che fatica per i motori Mercedes!
Nei giorni scorsi vi abbiamo raccontato di un motore Mercedes probabilmente non all’altezza dei rivali. Ma allora perchè Hamilton ha segnato la seconda velocità massima solo dietro a Verstappen? Semplicemente perchè ha corso una gara in rimonta. Partito dalla P16, in alcune fasi della gara ha persino raggiunto la P6. Dunque, la sua domenica è stata caratterizzata da numerosi sorpassi e conseguentemente di molteplici momenti in scia e con il DRS attivo. Tuttavia, il duro confronto con la Power Unit Ferrari si è palesato nel momento in cui il 7 volte campione del mondo ha faticato a sorpassare in rettilineo la Haas di Magnussen.
Hanno infatti nuovamente faticato tutti gli altri piloti che montavano una Power Unit Mercedes. Ciò ribadisce le difficoltà nella casa tedesca non solo per quanto riguarda l’aerodinamica.
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