Con il passo indietro fatto da Michael Andretti, Liberty Media potrebbe ora riconsiderare la candidatura del colosso statunitense?
“Farò tutto ciò che è in mio potere per impedire a tuo figlio Michael di entrare in Formula 1!”
Così Greg Maffei, secondo quanto riportato dalla testata tedesca F1-Insider, si sarebbe rivolto a Mario Andretti durante il fine settimana di Miami, interrompendo un colloquio tra ”piedone” e Stefano Domenicali sull’ormai annosa questione relativa all’undicesimo team.

Che tra Michael Andretti e Liberty Media non scorra buon sangue è ormai risaputo. Il tutto risale già a due anni fa, quando l’americano, secondo quanto riportato da motorsport.com, fu chiamato a illustrare il progetto del team Andretti dinanzi alla F1 Commission, adottando un atteggiamento, secondo i presenti, alquanto arrogante e attirando a sé diverse antipatie.
Poi la grande occasione presentatasi nel Febbraio 2023, con la FIA che ha deciso di aprire un bando alla ricerca di due nuove squadre e con l’obiettivo di espandere la griglia a 12 team, rispettando così i paletti imposti dall’attuale patto della concordia.
Occasione presa ovviamente al volo da parte di Andretti, che ha inviato la propria candidatura assieme a quelle di Rodin Cars, Hitech GP e LKY Sunz, respinte però subito al mittente dalla FIA.
L’unico progetto che la federazione ha ritenuto valido è stato proprio quello del colosso americano, che ha ricevuto il via libera per trovare l’accordo finale con Liberty Media sulla gestione dei diritti commerciali e ufficializzare l’ingresso in griglia nel 2026.
Un accordo che, considerando le mire espansionistiche di Liberty verso il mercato statunitense, sembrava pura formalità, ma che alla fine non ha mai ricevuto la fumata bianca tanto attesa.
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Oltre all’opposizione da parte delle attuali scuderie, non intenzionate a spartire la torta del prize money in undici fette, Liberty Media è giunta alla conclusione che Andretti non avrebbe apportato un valore significativo alla Formula 1, e che soprattutto non sarebbe stato in grado di imbastire un progetto competitivo sin da subito.
Motivazioni che hanno fatto ovviamente storcere il naso all’azienda statunitense, che oltre a godere di grande fama e credibilità nel panorama motorsport a livello globale, poteva contare anche sul supporto di un altro colosso assoluto come General Motors.
E qui veniamo ai giorni nostri. Dopo mesi di scontri a distanza e di indagini da parte delle autorità statunitensi, Michael Andretti ha deciso clamorosamente di fare un passo indietro, cedendo le quote di maggioranza a Dan Towriss, CEO e presidente di Group 1001.
Andretti resterà comunque attivamente coinvolto nel ruolo di consulente e ambasciatore, ma chiaramente non avrà più la stessa rilevanza e potere decisionale avuta negli ultimi ventidue anni.
Con Michael ormai fattosi da parte, in molti hanno iniziato a parlare di una possibile distensione tra Andretti Global e Liberty Media, con quest’ultima che potrebbe riconsiderare la candidatura del progetto.
Al momento si tratta solo di ipotesi, ma qualora lo scenario dovesse clamorosamente riaprirsi, è chiaro che le frizioni tra Michael e i vertici della Formula 1 verrebbero immediatamente identificate come la causa numero uno della bocciatura di pochi mesi fa.
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