Antonelli arriva sul podio a Las Vegas nonostante la brutta qualifica e la penalità in gara; la Mercedes spiga cosa è successo.
Il weekend di Las Vegas ha regalato spettacolo in pista e un nuovo podio per Antonelli, protagonista di una gara in rimonta e al centro di alcune scelte strategiche vincenti. Andrew Shovlin, Direttore dell’Ingegneria di Pista della Mercedes, ha fatto chiarezza su tre punti chiave del weekend.

La penalità in partenza
Il classe 2006 ha ricevuto una penalità per jump start, ma Shovlin chiarisce immediatamente che non si è trattato di un classico errore del pilota. “Quando si pensa a un jump start si immagina un rilascio anticipato della frizione per scattare prima delle luci. Qui non è successo. Kimi aveva la frizione completamente tirata. La vettura ha semplicemente avanzato di due centimetri, molto lentamente, probabilmente quando ha tolto il piede dal freno per prepararsi al via”.
“I sistemi FIA sono estremamente sensibili e rilevano anche variazioni così piccole. Riguardando il video si vede chiaramente, ma è stato un episodio sfortunato: Kimi stava facendo tutto correttamente”, ha detto ancora.
La strategia della soft
Il team è stato l’unico a far partire la propria vettura con la gomma Soft, differenziando la strategia rispetto a Russell. Per Shovlin, la logica era chiarissima: “sapevamo che ci saremmo fermati subito: giro 1, 2 o 3. L’obiettivo era montare la Hard prima che gli altri potessero coprirci. Se ti fermi più avanti, gli avversari ti marcano e finisci nel traffico”.
La Soft garantiva il miglior warm-up e più sicurezza nella fase più delicata del weekend, quella del via su una pista fredda. “Non era per guadagnare posizioni, ma per evitare problemi. E poi il piano ha funzionato: grazie alla VSC abbiamo anche ridotto la perdita di tempo durante la sosta”.
L’impressionante stint sulle hard
Il grande risultato dell’italiano, però, è arrivato soprattutto grazie al seconod stint: 48 giri sulla hard, una durata non prevista né prevedibile alla vigilia. “Quando abbiamo scelto quella strategia non sapevamo se la hard sarebbe arrivata fino alla fine. Nessuno lo sapeva: mancavano i dati dal venerdì”, racconta Shovlin.
Il pilota ha saputo sfruttare le gomme come pochi. “Kimi ha un’ottima sensibilità: sapeva che l’anteriore soffriva, ma il posteriore era forte. Ha usato l’acceleratore per aiutare la vettura a girare e proteggere le gomme davanti. Continuava a migliorare, quindi non c’era alcun motivo per fermarlo”.
Il risultato è stato un finale in difesa da manuale contro due avversari di peso, cosa che gli è valsa il podio dopo la squalifica dei due McLaren. “Ha fatto un lavoro eccellente contro Piastri, molto veloce, e Leclerc alle sue spalle. Un risultato meritatissimo”, ha concluso.
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Crediti immagine di copertina: Mercedes via X
