Red Bull è in evidente difficoltà e le qualifiche del GP di Monza di F1 sono una riconferma: Marko costretto ad un’ammissione su Newey.
F1 – Red Bull non trova più la quadra sulla RB20 ed Helmut Marko è costretto ad ammettere il valore di Adrian Newey. L’importanza del tecnico britannico non è certo mai stata un segreto fra gli addetti ai lavori. Eppure, dalla sua rottura con Milton Keynes, la mancanza della sua “bacchetta magica” si sta facendo sentire. Buone notizie, in effetti, per chiunque riuscirà a metterlo sotto contratto.
Alcuni fattori, in Formula 1, hanno un valore inestimabile. Ci sono le cosiddette facilities, ovviamente, ma le capacità tecniche di una scuderia non dipendono soltanto dall’ultima generazione di galleria del vento installata nel quartier generale. L’uomo fa ancora la differenza, quella capace di scaturire da un colpo di genio improvviso, stimolato da anni ed anni di esperienza.
È forse proprio questo fattore umano – o fattore Newey – che sta mancando a Red Bull, ormai arenata nello sviluppo della RB20. Una monoposto che potrebbe già aver raggiunto quel famoso asintoto citato dagli ingegneri, quella barriera invalicabile che limita le prestazioni in pista. Più di così non potrebbe fare, in tal caso, se non cercando di ottimizzare un pacchetto che comunque non sembra bilanciato.
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Eppure il sospetto che a Milton Keynes stia mancando quel “colpo di genio improvviso“, dopo la partenza di Adrian Newey, è quantomeno fondato. Dopo il sabato di Monza, è costretto ad ammetterlo anche Helmut Marko, intervistato da Sky Germania.
“Newey non è più coinvolto nelle attività in pista – ha spiegato l’austriaco – Questo è un fattore che dobbiamo valutare, ma abbiamo una base ampia. È vero che la sua esperienza e le sue conoscenze avrebbero potuto sicuramente aiutare in questa situazione. Grazie al cielo questa è Monza e si può sorpassare! Credo che nessuno potrà scappare via, neanche le McLaren“.
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Foto Copertina: Red Bull Content Pool