F1 | La squalifica di Las Vegas svela un dettaglio della McLaren: ecco l’anomalia emersa

Dopo due giorni dal GP di Las Vegas emergono dettagli interessanti sulla squalifica della McLaren, arrivata dopo che sul fondo è stata rilevata un’usura anomala.

La MCL39 gode sin dall’inizio del campionato della fama di essere il miglior pacchetto tecnico sulla griglia, ma a Las Vegas è emerso un elemento particolare riguardo al plank della monoposto. La vettura inglese ha impressionato gli addetti ai lavori sotto ogni aspetto, soprattutto per le sue doti in curva, dove la piattaforma della MCL39 rimane stabile e non subisce rollii grazie a una meccanica raffinata e a un’efficienza aerodinamica di altissimo livello.

Nei primi GP della stagione sono emersi alcuni dettagli particolari sulla McLaren. Ha fatto discutere il sedile utilizzato da Oscar Piastri, dotato di un sistema di isolamento termico. È apparso anche un serbatoio montato nella parte anteriore della scocca che, secondo indiscrezioni, conteneva ghiaccio secco per raffreddare una zona specifica del telaio. Il sedile si trova infatti in prossimità dell’ingresso dei canali Venturi e della parte anteriore del plank. Questo ha suggerito che quella zona della monoposto subisse frequenti urti contro l’asfalto, producendo calore trasmesso al cockpit. Da qui si è dedotto che la McLaren MCL39 avesse un assetto orientato verso l’anteriore. L’assetto molto carico sull’anteriore è considerato vantaggioso perché permette di abbassare ulteriormente la vettura e ottenere più downforce. Di conseguenza, la parte del plank più sollecitata e soggetta a rischio dovrebbe essere normalmente quella anteriore.

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La McLaren MCL39, fotografata in Bahrain – PH: F1inGenerale

Perché la squalifica a Las Vegas è considerata anomala per la McLaren?

L’usura eccessiva del plank è certamente dovuta a un errore del team nella preparazione del setup per la domenica, ma dalle analisi FIA emerge un dato particolare: l’usura è stata maggiore nella parte posteriore. Il team non ha semplicemente sbagliato nella gestione delle altezze da terra; altre scelte errate hanno inciso sul risultato. Secondo The Race, la crescente pressione della Red Bull avrebbe spinto McLaren a estrarre il massimo della performance dalla MCL39, accettando rischi come quello visto a Las Vegas. In Brasile, infatti, il fondo sarebbe stato vicino al limite pur restando legale.

A Las Vegas l’errore è maturato dopo un venerdì che non ha permesso un long run rappresentativo, privando il team dei dati necessari. Sulla base delle informazioni raccolte in circuiti simili, McLaren ha deciso di caricare aerodinamicamente la monoposto e ammorbidire la sospensione posteriore. Queste scelte hanno generato un forte porpoising che ha inevitabilmente portato a un’usura eccessiva del plank. Il team ha quindi spostato il bilanciamento verso il posteriore, probabilmente anche per contrastare il graining che temeva potesse presentarsi. Queste decisioni si sono rivelate errate e sono costate caro alla squadra, che ora deve difendersi da un Max Verstappen sempre più pericoloso nella corsa al titolo.

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