Brividi in pista a Las Vegas. I commissari di pista attraversano il rettilineo mentre le F1 arrivano a 300 km/h
Il Gran Premio di Las Vegas ha vissuto uno dei momenti più inquietanti e surreali degli ultimi anni in Formula 1. Durante il secondo giro, alcuni commissari di pista hanno attraversato il rettilineo principale di Las Vegas per rimuovere detriti mentre le monoposto stavano ancora sopraggiungendo a velocità impressionanti. Un episodio che ha immediatamente sollevato polemiche e che ha scosso tutto il paddock, perché avvenuto in un punto tra i più veloci del tracciato, dove la visibilità è ridotta e le velocità sfiorano i 300 km/h. La mancata neutralizzazione immediata della gara ha lasciato tutti increduli. La scena, ripresa dalle telecamere, mostra operatori correre sull’asfalto in piena corsa, inaccettabile per gli standard moderni di sicurezza della Formula 1.

Rischio altissimo per i commissari di Las Vegas
Il momento critico si è consumato nel primo settore, al termine del lunghissimo rettilineo della Strip, quando diversi detriti erano rimasti in pista dopo il via. Un gruppo di almeno cinque commissari è entrato in pista per ripulire rapidamente l’asfalto. La FIA non ha fatto uscire la Safety Car o la Virtual Safety Car, come solitamente succede in episodi simili. L’aspetto più inquietante è che i piloti non potevano aspettarsi la presenza di personale in quel punto, soprattutto con la visuale limitata e l’illuminazione che, pur molto intensa, non consente di distinguere facilmente figure a distanza.
La sicurezza dovrebbe essere una priorità
L’episodio ha inevitabilmente generato un’ondata di discussioni sulla gestione della gara e sul livello di coordinamento tra i sistemi di sicurezza del GP di Las Vegas. In un campionato che negli ultimi anni ha investito enormemente sulla riduzione dei rischi, vedere operatori attraversare la pista con le vetture ancora in piena velocità ha lasciato un segno profondo. Sarà ora compito della FIA analizzare l’accaduto e stabilire come sia stato possibile arrivare a una situazione tanto pericolosa.
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Crediti immagine di copertina: Pirelli
