Torna lo spettro dell’affidabilità sulla Ferrari SF-25, che in Ungheria ha rallentato pesantemente la corsa di Leclerc relegandolo fino al quarto posto.
La gara di domenica è ancora una ferita aperta per tutti gli appassionati di Formula 1, Ferrari e non solo. La corsa di Leclerc era iniziata nel migliore dei modi, visto che era in totale gestione del ritmo, tenendo a debita distanza Piastri in seconda posizione. Una prestazione che lascia l’amaro in bocca, con l’analisi che andremo a fare della Ferrari SF-25 che sembra riportare alla luce lo spettro affidabilità.

A mente fredda, dopo due giorni dall’ultimo appuntamento prima della pausa estiva, di analisi ne sono uscite diverse. Anche noi di F1inGenerale abbiamo scritto varie ipotesi su quali potrebbero essere state le cause dietro la “retromarcia” di Leclerc in gara. Mascherato tutto dall’obiettivo di salvaguardare il plank, parecchi si sono focalizzati su questo elemento per ridurre il rischio squalifica.
In questa analisi completata a monte del GP, abbiamo cercato di portare alla luce tutti i problemi che ha riscontrato Leclerc alla guida tramite le telemetrie. Dalle pressioni oltre misura alle sfuriate in radio, il tutto per passare ad un problema di “telaio” che non poteva essere detto in radio. Anche altre squadre, infatti, hanno analizzato tramite le loro più complete telemetrie, quanto stesse accadendo a Leclerc. Secondo quanto abbiamo raccolto nel paddock, Ferrari alternava in vari giri, una mappatura che tagliava 300 rpm e oltre 7 km/h in top speed. Questo ha ovviamente permesso di salvaguardare il plank nel momento di massima deportanza.
Leclerc non sapeva effettivamente del problema
Tuttavia, ciò che potrebbe aver reso ancora più complicato la gestione della guida è stata proprio l’arrivo delle pressioni più alte nel secondo set di gomme hard. Queste hanno avuto il compito di oltrepassare il fine corsa della sospensione, che sembra il principale indiziato dietro questi problemi. L’Heave Damper, o meglio conosciuto come terzo elemento, si occupa della gestione delle altezze con la macchina in movimento.
Questo potrebbe aver iniziato a cedere dopo la prima sosta ai box, quando la vettura ha ritoccato terra, scaricata “di colpo” dal cavalletto. Un movimento brusco che potrebbe aver innescato un effetto a catena, accelerato dal passaggio sui cordoli piuttosto impegnativi dell’Hungaroring. Dovesse essere realistica quest’ipotesi si riaprirebbe una preoccupante finestra affidabilità sulla Ferrari e sulla sospensione posteriore, che però non è bocciata.
Un’ipotesi che comunque pare piuttosto realistica, visto che l’incremento delle pressioni ha permesso di creare un fine corsa maggiorato alla SF-25, evitando contatti ripetuti con l’asfalto. Misura resa necessaria per evitare l’eccessivo consumo del plank, senza il consenso di Leclerc e senza parlarne in radio per non comunicare alla FIA delle pressioni modificate. Alla fine Vasseur aveva ragione nel dire che rischiava di non finire la gara.
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