F1 | Bisogna davvero avere fiducia nella Ferrari del 2026? Per qualcuno è solo un “atto di fede”

Dopo i proclami alla vigilia di questa stagione di F1, bisogna davvero sperare nella Ferrari del 2026? Arriva la risposta di un noto conoscitore della Rossa.

L’inverno che ha anticipato questa stagione è stato ricco di rumors, celebrazioni e presentazioni in grande stile che avevano fatto pensare alla fine del digiuno iridato del Cavallino. La pista ha invece costretto i Tifosi della Ferrari a pensare con largo anticipo al 2026, anno in cui in F1 arriverà il tanto atteso cambio regolamentare.

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Dopo i proclami alla vigilia di questa stagione di F1, bisogna davvero sperare nella Ferrari del 2026? Arriva la risposta di un noto conoscitore della Rossa – Foto: Ferrari

Già diverso tempo fa, John Elkann aveva parlato del campionato ormai alle porte come il vero obiettivo della Scuderia di Maranello. Dichiarazioni che all’epoca fecero molto scalpore ma che, con il senno di poi, si sono rivelate essere lungimiranti. La Ferrari non ha davvero mai capito fino in fondo questo ciclo tecnico, nonostante l’illusione del 2022 e un titolo costruttori sfiorato nel 2024. E per questo i Tifosi della Rossa si trovano a dover sperare nella bontà di un progetto 2026 di cui tanto si è parlato ultimamente.

Ma bisogna davvero avere fiducia?

A rispondere alla domanda ci ha pensato Leo Turrini nel suo ‘Profondo Rosso’ al termine del Gran Premio di Las Vegas. “La questione, con buona pace di chi ostinatamente ha venduto fumo e spacciato alibi per mesi e mesi è dannatamente semplice. Possiamo fidarci, in ottica 2026, di questo staff? Temo che la risposta sia obbligata. Cioè dobbiamo ricorrere all’atto di fede, perché (per scelta) alternative non ce ne sono e nell’ipotesi peggiore sarebbe comunque troppo tardi. Coraggio. Questa Via Crucis prevede ancora due stazioni. Che pena”, ha scritto il giornalista italiano sul suo blog.

Per quanto riguarda la gara di Sin City, Turrini non ha usato mezzo termini per descrivere la domenica della Ferrari. “Francamente non so più cosa dire, al netto di tutte le (infelici, ribadisco) esternazioni presidenziali. Mesto quarto posto tra i costruttori. Cinquantadue punti in meno rispetto a Mercedes e distacco solido pure nei confronti della Red Bull, che ha un solo pilota“.


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Fonte dell’immagine usata come copertina dell’articolo: F1inGenerale

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