F1 | Due pit stop obbligatori in Qatar: Pirelli spiega il perché della scelta

Pirelli difende i due pit stop obbligatori in Qatar e Mario Isola spiega i motivi che si nascondono dietro questa scelta: “Unica soluzione sicura”

Il GP del Qatar tornerà con una regola che sta facendo discutere. Per la gara sarà imposto un limite massimo di venticinque giri per ogni set di gomme. Una scelta che rende di fatto obbligatorie le due soste. Il responsabile Pirelli Mario Isola ha spiegato nel dettaglio perché la scelta dei due pit stop obbligatori in Qatar era necessaria e perché è stata decisa molti mesi fa.

Isola ha ricordato che la scelta è stata discussa con i team a marzo. «Dovevamo considerare due situazioni. Una era quella dei cordoli di due anni fa. La modifica fatta dopo quell’episodio ha funzionato e l’anno scorso non abbiamo avuto problemi», ha detto.

La questione principale però non riguarda più i cordoli. Il punto critico è l’usura naturale del tracciato di Losail, una delle piste più severe in assoluto per gli pneumatici. «Quando le gomme si consumano completamente, soprattutto l’anteriore sinistro, la costruzione non è più protetta. Basta un piccolo detrito o il contatto con un cordolo per danneggiarla».

F1 | Doppia sosta in Qatar: Pirelli spiega il perché della scelta
Mario Isola fotografato nel paddock di Budapest – PH: F1inGenerale / PitShots.com

Doppia sosta in Qatar: Pirelli spiega cosa si nasconde dietro l’ultima scelta della F1

Pirelli ha effettuato verifiche dopo la gara e ha concluso che l’unica scelta sicura era limitare il chilometraggio. «Quella era l’unica azione davvero efficace», ha spiegato Isola. I venticinque giri rappresentano una soglia già considerata sicura in base ai dati del 2024.

La sprint, composta da diciannove giri, non è influenzata dalla regola. Stesso discorso per la qualifica.
«Per la gara significa fare una sosta in più rispetto alla strategia normale. Non è una limitazione che compromette il weekend».

Lo scorso anno la priorità era gestire il rischio legato ai cordoli. Per questo si scelse una gara a tre soste e non fu possibile osservare a fondo il tema dell’usura estrema. «Era chiaro che quest’anno, con tentativi di una sosta unica, si sarebbe raggiunto un livello critico», ha aggiunto Isola.

Nel 2024 alcune simulazioni hanno mostrato che, dopo venticinque giri tra sprint e qualifica, l’usura era già vicina al cento per cento. Da qui la necessità del limite.

Isola ha chiarito che Losail è probabilmente l’unica pista del calendario in cui si raggiunge questo livello di stress sugli pneumatici. «È normale tentare la sosta unica in Qatar. Ma con questi livelli di usura la costruzione resta non protetta. Il limite di venticinque giri è una distanza sicura».

Il responsabile Pirelli non esclude che la soluzione possa anche rendere la gara più interessante. «Vediamo se la doppia sosta renderà la corsa più divertente. È una scelta che serve alla sicurezza e non altera il resto del weekend».

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