Qatar, Sprint da incubo per Hamilton: il team radio è gelido e la Ferrari è sembrata decisamente dispersa a Lusail
La Sprint del GP del Qatar si chiude nel peggiore dei modi per Lewis Hamilton: il pilota della Ferrari non va oltre la P17 dopo una gara complicata dall’inizio alla fine. La SF25 non ha mai mostrato ritmo e le difficoltà si sono riflesse nel team radio finale, un dialogo breve e glaciale.
Al termine della Sprint, il suo ingegnere di pista Riccardo Adami prende la parola. «P17. Grazie per i cambi fatti al volante, buona raccolta dati per noi», comunica Adami. La risposta di Hamilton è immediata e tagliente. «Non so come abbiamo fatto a rendere l’auto peggio ancora». Dopo qualche secondo, arriva un silenzio pesante da parte del muretto. Hamilton rompe di nuovo la quiete con una domanda secca.
Ferrari da incubo in Qatar: il team radio di Hamilton è emblematico
«Com’era il mio passo alla fine rispetto agli altri?» Adami risponde fornendo i dati. «Noi 25.9, Hulkenberg 25.7, Ocon 26.0». Poi di nuovo silenzio. Un silenzio che racconta più di mille parole.
La Ferrari non ha mai avuto passo. La SF25 è apparsa instabile in curva e poco efficace sul dritto.
Hamilton ha lottato solo per limitare il danno, ma non è mai riuscito a inserirsi nella lotta a centro gruppo. Il confronto finale sui tempi è impietoso. Il passo di Hamilton è stato simile a quello di vetture solitamente meno competitive, come Haas e Alpine, ma lontano anni luce dalle prime posizioni.
Per Hamilton si tratta dell’ennesimo sabato complicato. La partenza dalla pitlane per la penalità sulla sospensione aggravava già il quadro. La Sprint ha confermato un weekend in salita e un feeling sempre più fragile tra pilota e vettura. La Ferrari dovrà analizzare i dati raccolti e trovare una direzione chiara per la gara. Il team radio finale lascia però l’immagine di un pilota frustrato e di un muretto senza risposte immediate.
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