GP d’Olanda, Hamilton tra adattamento in Ferrari, regolamenti 2026 e gestione della pressione
Durante il media day del Gran Premio d’Olanda, Lewis Hamilton ha affrontato diverse domande sulla sua prima stagione con la Ferrari, toccando temi che vanno dall’adattamento tecnico fino alle aspettative per il futuro regolamentare del 2026. Il sette volte campione del mondo si è mostrato schietto, alternando realismo e determinazione.
Interrogato sui miglioramenti nella gestione della monoposto, Hamilton ha sottolineato i passi avanti compiuti dal team e il proprio lavoro di adattamento: «Penso che abbiamo fatto molti progressi e credo che stiamo andando nella giusta direzione. I nuovi componenti introdotti da Spa ci stanno permettendo di estrarre prestazione, poco a poco, gara dopo gara. Spero che questo weekend ancora di più».

I progressi di Hamilton con la Ferrari SF-25 e l’adattamento tecnico
Non poteva mancare una riflessione sulle nuove vetture 2026, che già generano dibattito tra FIA e piloti. Hamilton, però, ha frenato gli entusiasmi: «In questo sport non è mai contento nessuno. Potrebbe essere fantastico, potrebbe non esserlo. Vedremo», ha detto con realismo.
Dopo il weekend complicato di Budapest, il britannico ha parlato delle difficoltà vissute nella prima parte di campionato: «Mi sento determinato e motivato. Lavoreremo sodo, teniamo la testa bassa e cercheremo di cambiare alcune cose nel nostro approccio. C’è stata tanta pressione e non è stata la metà di stagione più piacevole, ma dobbiamo ricordare che amiamo quello che facciamo e ritrovare un po’ di divertimento».
Hamilton ha raccontato anche il percorso di integrazione con la Ferrari: «Credo che il mio approccio sia stato quello di adattarmi il più possibile a come lavorano loro, piuttosto che dire ‘dovete cambiare tutto’. Capire come piace a loro lavorare e portare la mia esperienza per rendere tutto ancora migliore. È sicuramente una linea sottile da trovare».
Infine, ha affrontato il tema della pressione, spiegando la complessità del suo nuovo ruolo a Maranello: «In definitiva deriva dal cercare di avere tutto sotto controllo: la quantità di lavoro, i nuovi partner, gli shooting, l’integrazione in un team molto grande. E poi c’è il fatto che la Ferrari è il brand più grande del nostro sport. La combinazione di tutto questo è stata tanta roba».
Hamilton si presenta quindi a Zandvoort con una chiara consapevolezza delle sfide, ma anche con la volontà di sfruttare ogni opportunità per crescere insieme alla Ferrari, in un percorso di adattamento che richiede pazienza e costanza.
Leggi anche: F1 | Conclusa l’investigazione Ferrari sui problemi avuti da Leclerc in Ungheria: ecco cosa è stato scoperto
Seguici anche sui social: Telegram – Instagram – Facebook – Twitter
