Dopo le FP2 del Messico, Pirelli ha rilasciato i primi commenti sui test mescole 2025 svolti in pista da tutte le squadre.
90 minuti di attività in pista per le FP2 del GP del Messico, dove tutti i team sono stati impegnati con dei test pneumatici in vista del 2025. Pirelli, fornitore unico per la massima serie ha portato diverse mescole da provare. Tanti giri e un programma denso di attività di test per le squadre, che hanno quasi completato il lavoro previsto. Conclusa l’attività in pista, Pirelli ha rilasciato i primi commenti sulle mescole test del 2025 provate in Messico.

Al termine della serata, Simone Berra, ingegnere capo di Pirelli, ha spiegato come siano andati i test svolti dalle squadre nelle FP2. Con una mezz’ora in più rispetto al solito, Pirelli ha avuto modo di testare per più di un’ora le gomme proto 2025, con Berra che ha confermato dei “segnali positivi”.
Secondo Pirelli, al termine della giornata, non ci sono state grandi sorprese. Nonostante non sia stato possibile sfruttare a pieno i 90 minuti, la casa italiana è riuscita a raccogliere molti dati in vista della definizione del modello definitivo. Tuttavia, grazie ai dati raccolti da tutte le squadre, Pirelli ha potuto constatare che l’evoluzione delle prestazioni è stata significativa rispetto alle attuali.
Nessuna sorpresa negativa dalle mescole 2025
“Per quanto riguarda il weekend di gara di Città del Messico, ci sono state poche sorprese rispetto a quanto ci aspettavamo. Innanzitutto, nella prima sessione, non c’è stato praticamente alcun graining. È vero che non ci sono stati molti run molto lunghi, ma su una pista dove in passato il graining ha giocato un ruolo significativo, questo è già un segnale positivo”, ha commentato Berra al termine della seconda sessione di prove libere.
“Innanzitutto, possiamo dire che le nuove mescole si sono dimostrate in generale più resistenti meccanicamente rispetto a quelle attuali, il che dovrebbe ridurre il fenomeno del graining. Scendendo più nel dettaglio, abbiamo visto alcune opzioni C4 piuttosto promettenti e migliorate, sia in termini di prestazioni che di degrado. Per quanto riguarda il C5, ci sono soluzioni che sembrano contenere maggiormente il degrado, mentre tra le C6 ce n’è una che sembra nettamente migliore, ma dobbiamo valutare come posizionarlo rispetto al C5 nella gamma 2025”, ha concluso l’ingegnere Pirelli.
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