L’ex-patron della Formula 1 è sotto processo per presunta evasione in Inghilterra.

Bernie Ecclestone si è dichiarato non colpevole di fronte ai magistrati della corte inglese. L’imprenditore ed ex-patron della Formula 1 era stato messo sotto accusa dal Fisco della Corona per la presunta evasione di tasse relative a beni esteri del valore di 400 milioni di sterline.
L’udienza del processo si è svolta a Londra, in un tribunale di Southwark, ed è durata solo pochi minuti. Dopo aver confermato il suo indirizzo di residenza, il 91enne ha potuto respingere formalmente le accuse e gli è stata concessa la cauzione incodizionata fino alla prossima apparizione in aula il 19 settembre.
Leggi anche: F1 | Hamilton: “Basta dare spazio a chi la pensa come Ecclestone, Piquet o Stewart”
Il processo
Un’indagine portata avanti dai funzionari del “Her Majesty’s Revenue and Customs (HMRC)” aveva determinato la mancata dichiarazione di alcuni suoi beni detenuti all’estero. L’oggetto principale dei provvedimenti penali sarebbe un conto in banca di Singapore del valore di 650 milioni di dollari americani, nascosto al Fisco inglese nel periodo tra il 2013 e il 2016.
Il mese scorso, era poi arrivata l’autorizzazione al processo iniziato oggi.
“La HMRC è dalla parte dei contribuenti onesti e prende provvedimenti severi quando sospetta una frode. Il nostro messaggio è chiaro, nessuno può passare inosservato” ha detto il funzionario britannico Simon York.
Bernie Ecclestone ha un patrimonio stimato di 2,5 miliardi di sterline e nel 2011 era stato dichiarato il quarto uomo più ricco al mondo. Dagli anni ’70 fino al 2017, è stato il patron della Formula 1, un regno di quattro decenni terminato con l’acquisizione da parte di Liberty Media.
Nonostante il suo successo, Ecclestone è stato oggetto di innumerevoli controversie nel corso della sua carriera. Nel 2008 era già stato accusato di evasione e il processo si era concluso con un pagamento di 10 milioni di sterline. Oltre ai problemi con la finanza, Ecclestone è stato al centro di commenti razzisti, pro-Hitler e, più di recente, pro-Putin. A febbraio era anche stato arrestato per il possesso illegale di un’arma da fuoco in Brasile, anche se in quel caso non ricevette alcuna condanna.
Seguici anche sui social: Telegram – Instagram – Facebook – Twitter
