Verstappen aggiunge che il termine usato da Nelson Piquet verso Lewis Hamilton poteva essere interpretato in due modi e non condividerebbe un eventuale ban dal paddock del brasiliano.

La settimana del Gran Premio di Gran Bretagna era iniziata con la spiacevole vicenda tra Lewis Hamilton e Nelson Piquet. In un video dell’anno scorso, l’ex pilota commentava l’incidente tra l’inglese e Max Verstappen a Copse, nota curva del tracciato di Silverstone che ospita il circus questo weekend. Riferendosi ad Hamilton con la n-word, Piquet si è ritrovato nell’occhio del ciclone.
La Formula 1 ha preso le distanze dalle dichiarazioni di Piquet; anche alcuni team e piloti hanno manifestato il loro supporto nei confronti del pilota della Mercedes. Ai piloti che hanno commentato l’accaduto si è aggiunto anche Verstappen, tra l’altro partner della figlia di Nelson. In conferenza stampa l’olandese ha voluto sottolineare lo sbaglio di Piquet nell’usare un certo linguaggio ma ne prende in parte le difese.
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“Credo che il linguaggio usato, considerate le diverse culture e cose che potevano essere dette quando era più giovane, non è stato corretto. Che sia una lezione per il futuro perché è una parola offensiva, soprattutto nei tempi odierni. Ho passato un po’ di tempo con Nelson e decisamente non è un razzista. In realtà è una persona buona e rilassata e anche dal comunicato che ha rilasciato, si può vedere la parola in due modi. Ma credo che sia meglio non usarla.” ha detto Verstappen.
“Non gli telefonerò per dirgli ‘hey amico, hai sbagliato’, lo sa da sé. Lo ha già scritto nel suo comunicato, quindi chi sono io per telefonargli? Come ha detto, può essere interpretata in due modi e le persone scelgono il lato peggiore e diventa sproporzionato, perché conosco Nelson di persona. Sarà etichettato come razzista, che io non credo sia, ma siamo d’accordo che non si possono usare quelle parole.” ha aggiunto.
“Quando banni qualcuno non stai migliorando la situazione, non parli. La comunicazione è importante, perché se banni semplicemente, non stai aiutando la tua causa; meglio parlarne. Finché impari dagli errori commessi, non penso che tu debba essere bannato dal paddock, soprattutto un tre volte campione del mondo.“ ha concluso Verstappen.
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