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F1 | “Mancanza di spettacolo? Il vero problema è un altro”, quattro chiacchiere con Alberto Naska

Al Mugello abbiamo incontrato Alberto Naska, con il quale abbiamo parlato di F1, spettacolo in pista, piloti paganti e tanto altro.

Mancanza di spettacolo? Il vero problema della F1 è un altro“, secondo Alberto Naska. Lo abbiamo incontrato nella cornice della 12h del Mugello, durante un weekend che ha ospitato anche le gare inaugurali della nuova stagione FX Italian Series. Ecco cosa ci siamo detti, tra soluzioni fantasiose per rendere più eccitanti le gare e riflessioni sullo stato attuale del Circus.

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Alberto Naska in piena lotta per la vittoria in Gara 2 di FX Pro Series al Mugello – Antonio Spina per F1inGenerale

Chiacchierare fra appassionati di corse è un piacere che accomuna tutti coloro che fanno parte di questo mondo. Raccontare pensieri ed opinioni, spesso anche discordanti, favorisce riflessioni d’insieme da un’altra prospettiva. Ed è proprio così che inizia la nostra intervista con Alberto Naska che, dopo averci parlato del suo weekend e dei suoi progetti futuri, si slancia nel dibattito sullo spettacolo in pista.

Se si guardano i dati degli ascolti [è chiaro che la F1 riesca a dare spettacolo]. È lo sport motoristico più seguito al mondo, surclassando la MotoGP. Evidentemente funziona. Se poi ci si addormenta al terzo giro di gara, parliamo di un altro discorso. Se la gente continua a guardarla, però, vuol dire che piace e funziona. Certo, come ogni cosa potrebbe funzionare meglio“.

Una questione spinosa

Ho fatto un video in cui ho cercato di analizzare come mai in MotoGP ci sono più sorpassi che in Formula 1 – continua Alberto, evidentemente molto preso dalla tematica – Ci sono tanti motivi tecnici: la dimensione del mezzo, l’aerodinamica, le gomme, ma anche le strategie e la durata di gara, come il regolamento tecnico. È complesso rendere più divertente la Formula 1 senza snaturarla“.

La FX Pro Series è solo uno dei quattro impegni stagionali di Alberto Naska – Antonio Spina per F1inGenerale

Se le macchine avessero la forma di un cassonetto dell’immondizia, le gare sarebbero divertentissime: avrebbero tantissimo drag, sul rettilineo si passerebbero tutti, ma tu la guarderesti una macchina così?“. Ovviamente facciamo cenno di no. “È difficile trovare una soluzione che non trasformi le Formula 1 in delle Legend Car da 1000 cavalli“.

Sono stati molto bravi ad avvicinarla ai più giovani, in questi ultimi anni. Vedi Drive to Survive, ma anche la diretta alternativa per bambini. Questo è bello, poi c’è chi critica lo spettacolo e le gare, chi non vuole vedere gli attori, però alla fine funziona“.

Il vero problema della Formula 1

Ci viene naturale chiedere se, in definitiva, l’Alberto Naska appassionato è contento di questo Circus: “Sì. Secondo me l’unica cosa che davvero non va bene è la chiusura dettata dagli aspetti economici. Vedi il fatto che un undicesimo team vuole entrare, disposto a spendere milioni di euro, eppure non gli viene permesso. Questo non va bene, sarebbe bello vedere di nuovo una griglia con 26 macchine“.


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Se già due in più sballano i bilanci di tutti i team… Dovrebbe essere più aperta, anche nei confronti dei piloti. Non dovrebbero esistere piloti paganti. Di sicuro, dei venti piloti che ci sono in Formula 1, alcuni sono i più forti del mondo, mentre altri rubano il posto a piloti più forti“.

Citiamo, per l’occasione, la prestazione di Oliver Bearman a Jeddah, capace di finire davanti a Lando Norris e Lewis Hamilton al suo esordio nel Mondiale: “Attenzione però: le gare singole lasciano il tempo che trovano. Ricordo un Nyck de Vries a punti alla prima gara e poi sparito l’anno successivo. È una faccenda complessa, di certo non tutti quelli in Formula 1 sono da considerare i più forti del mondo“.

Foto Copertina: Red Bull Content Pool

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