All’Autodromo Nazionale di Monza abbiamo incontrato Kelvin Van Der Linde, uno dei nomi più riconoscibili dei programmi GT Audi e fra i piloti più impegnati della prossima stagione. Dal DTM ai prototipi, dalla Formula E alla LMDh, tutto quello che c’è da sapere sul futuro dei Quattro Cerchi.
Cominciamo con uno dei tuoi programmi 2021 già conclusi: quest’anno hai debuttato nella Asian Le Mans Series, la tua prima volta alla guida di una LMP2. Quali sono state le tue sensazioni? Puoi dirti soddisfatto del risultato finale?
La prima volta su un prototipo è necessariamente emozionante! Chiaramente l’obiettivo è essere pronto e preparato per il debutto delle LMDh, obiettivo che peraltro condivido con un sacco di piloti. Sia io che il team eravamo al debutto nella serie, quindi non potevamo aspettarci vittorie, quanto guadagnarne in esperienza. Devo dire che il piano quest’anno è anche di fare qualche gara in ELMS con WRT, a seconda del calendario.
Interessante! La squadra WRT in ELMS è già al completo, pensi che andrai a sostituire qualcuno?
Al momento non posso dire di aver finalizzato nulla, anche il mio programma è davvero impegnativo quest’anno, non ho nemmeno annunciato tutto! Al massimo sarebbe una sostituzione per uno o due appuntamenti, a seconda degli impegni di tutti i piloti. La mia priorità quest’anno rimane il DTM.
Parlando proprio del DTM, quest’anno ci sono grosse novità nel campionato. Come vivi il passaggio dalle vetture Class One alle GT3, e quale sarà il tuo futuro nella serie?
Onestamente, per anni ho sperato di poter avere un sedile con una Class One, ma forse considerando la mia esperienza con le GT3 questo è il momento perfetto per me! Ho più esperienza di altri piloti con la R8 in questa configurazione, e avere la sede del Team ABT vicina a dove vivo mi rende la vita più semplice. Questo primo anno secondo me sarà il rodaggio un po’ per tutti, per capire dove va a parare la serie. Mi aspetto che il 2022 sia la vera bomba. Da quello che si sente dietro le quinte, e dai grandi nomi che si sono uniti, credo che la griglia sarà di altissima qualità.
Parliamo di quelli che saranno i tuoi compagni nel Team ABT. Hai mai corso con qualcuno di loro?
A dire il vero no! Ovviamente ho seguito la carriera di Mike Rockenfeller da suo fan, come molti, ed è incredibile averlo in squadra adesso. Abbiamo anche Sophia Floersch, l’unica donna in griglia, cosa fantastica secondo me! Trovo che sia bello avere una ragazza che compete alla pari con noi e dimostra il suo valore, credo che avrà una bella stagione davanti a sé.
Abbiamo dato l’addio alle Class One, ma molti altri programmi GT sembrano arrancare quest’anno. La griglia GTE nel WEC si sta svuotando, in America si è passati alla formula GTD Pro. In che modo questo gioca a favore delle GT3, considerando la nuova omologazione FIA in arrivo nel 2023?
Penso che sia un’opportunità enorme per chiunque in questo momento sia impegnato in programmi GT3. Il vero ago della bilancia sarà l’ACO, bisogna vedere cosa si farà a Le Mans. Se le GT3 dovesse arrivare nel WEC, l’effetto a catena sarà impressionante. Devo dire che io mi sento proiettato sul percorso LMDh ormai, ma in generale penso che sia un momento estremamente propizio per le competizioni Endurance.
Rimani sempre nella famiglia Audi, dove i piani per il futuro sono a lungo termine. Lo chiedo anche a te, essendo un importante argomento di conversazione nel paddock: credi che le Hypercar possano sopravvivere alla competizione (sotto tutti i punti di vista) delle LMDh?
Credo che sia ancora presto per fare questa previsione. Direi che lo scopriremo in pista, ma c’è da tenere presente che l’esito sarà estremamente “politico”, dipenderà tutto dalla classe che attrarrà più costruttori. Da quanto è emerso finora pare che ci sia la volontà di rendere il BoP più equo possibile, ma non credo che sia così semplice. La piattaforma LMDh è una grossa attrattiva economica, specialmente per i costruttori americani. Per noi piloti, non cambierà molto: quelli capaci troveranno sempre un sedile!
Un’ultima domanda, questa volta sulla Formula E. Sei sempre stato coinvolto nello sviluppo e nel simulatore della vettura Audi, e l’hai guidata nei test di Marrakesh. Adesso la casa sta abbandonando la categoria, e le motivazioni di questa scelta hanno lasciato perplessi molti. Se formalmente è stata giustificata dal gruppo Volkswagen con il desiderio di non avere due marchi in competizione nella stessa categoria, la stessa situazione si riproporrebbe adesso con Audi e Porsche in LMDh. Se tu dovessi dare le tue ragioni, cosa diresti?
Penso che la Formula E stia diventando molto costosa. Io lo vedo dal lato simulatore, dove il tempo e l’impegno sono raddoppiati. La sostenibilità della categoria sta venendo meno, mentre il programma LMDh fa ritornare questa prospettiva customer racing che attrae molti costruttori. Audi ha raggiunto il suo scopo, ha vinto un campionato, e come ogni costruttore vuole affrontare nuove sfide.
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